Non bisogna sottovalutare Grillo perché questi è il sintomo del malessere dei cittadini, la gente è stanca ed è del tutto evidente che essa dopo anni di promesse vuole vedere i fatti e ai loro occhi i politici risultano del tutto privi di credibilità.
La gente non vota il programma di Grillo, non sa neanche che programma demenziale ha, è un segnale evidente del malessere, di disagio e di insoddisfazione per i partiti esistenti e fa bene visto lo stato in cui versa il Paese.
La gente vota Grillo perché pensa che gli altri candidati siano peggio, agli occhi della gente i politici sono impresentabili per tutto quello che hanno mangiato e combinato in questo Paese. Ma è possibile che se uno entra politica ne esce solo quando muore? Sono d'accordo che un problema ci sia, ma che Grillo sia la panacea a tutti nostri mi sembra molto lontano dalla realtà.
Tra UFO, scie chimiche, signoraggio bancario...
Se il brillante NON Programma Economico di Grillo fosse attuato: uscita dall'Euro e rifiuto di pagare il debito pubblico il giorno dopo torneremo al baratto.
Vedo già un sacco di persone esultare per una già certa vittoria e mi sembra che in troppi abbiano già scordato quanto accaduto nel 1994 e visto che coloro che c'erano allora sono ancora allegramente nel medesimo posto. Cose che il Partito Democratico dovrebbe assolutamente recepire se non vuole far presto la fine della Lega e del PDL:
1. Ricambio generazionale: il PD deve rendersi conto che non c'è più tempo, bisogna sbrigarsi e passare finalmente la mano alle nuove generazioni, solo così si può sperare di dare un impulso nuovo al partito e di far entrare nuovi entusiasmi, nuove idee e finalmente nuove prospettive, se l'attuale classe dirigente si arroccherà in questo assurdo atteggiamento di autodifesa alle prossime elezioni del 2013 rischia di far spazzare via l'intero partito.
2. Le competenze: Trovo che una proposta estremamente sensata promossa dal nuovo Sindaco di Parma sia quella di scegliere gli Assessori, e questo dovrebbe valere per ogni tipo di nomina, in base al curriculum e alle competenze, non in base a ammanicamenti e pressioni eteronome e di correnti interne ai partiti. Il partito dovrebbe attrarre le competenze dall'esterno e non inventarsi dubbie ricette che sostanzialmente collocano persone scarsamente adatte in ruoli studiati a tavolino e anche a volte purtroppo decisivi solo perché è più funzionale mettere questa "pedina" ragionando in termini di "manovrabilità" e non di "capacità".
3. La partecipazione: lui è solo un tramite, ma quello che si deve risvegliare è la partecipazione e la volontà di portare idee dei cittadini che si devono sentire coinvolti nell'amministrazione e nella gestione della cosa pubblica e vogliono essere ascoltati quando gli amministratori devono prendere decisioni su argomenti particolarmente decisivi ed importanti in quanto incidono direttamente sulla vita di tutti. Quello che si deve superare è la disaffezione che ormai ha la gente per la politica.
4. Porsi degli obiettivi che siano pochi e raggiungibili in modo positivo cercando di risolvere le problematiche che sono continuamente irrisolte. I cittadini non vogliono ascoltare solo parole, vogliono ascoltare soluzioni concrete.
5. La politica non deve essere un lavoro a tempo indeterminato: in questo l'idea lanciata da Grillo è sensata, due legislature e poi si dovrebbe chiudere, né poi si può essere riciclati negli enti degli enti degli, né ritornare sotto la figura del consulente. Hai svilluppato l'incarico, hai dato il massimo delle tue energie, poi è il momento di cedere il passo e passare la mano.6. Un'altra cosa pregevole è che la loro campagna elettorale se la sono autofinanziata ed ha raggiunto delle cifre assolutamente ragionevoli e tutte documentate, per cui non è vero che per fare politica servono necessariamente fondi enormi, ci si può anche autofinanziare per fare qualcosa di ragionevole.
6. Rendere la politica più interattiva usando i mezzi telematici, aprendosi al social media marketing e a smetterla con la comunicazione verticale passando a modelli orizzontali e di confronto botta e risposta. Passare cioè dall'autorevolezza alla reputazione.
7. Curare meno le alleanze strategiche e maggiormente la forza delle proposte
Se non faremo tesoro dell'esperienza appena fatta a seguito delle amministrative rischieremo come partito di essere spazzati via nel 2013 così come già sono stati spazzati via alcuni partiti in queste amministrative. Il messaggio forte è che non c'è più tempo, la gente non ha più pazienza.
Matteo Montagner
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