27 maggio 2012

Agibilità a macchia di leopardo

Agibilità concessa nonostante il Comune di Monselice fosse stato messo a conoscenza degli abusi commessi nei condomini. Punta il dito sulla vicenda dei condomini di via Verdi, il consigliere della Nuova Monselice Francesco Miazzi. Gli stabili ai civici 23 A, B e C nei giorni scorsi sono stati colpiti da un'ordinanza dell'ufficio tecnico comunale, dopo i sopralluoghi che hanno rilevato diversi abusi. Ma per il consigliere del centrosinistra, non tutto è stato chiarito. Nonostante le numerose difformità "fotografate" dai verbali dei sopralluoghi del 5 e 26 aprile 2012, il 9 maggio 2012 il responsabile dell'Ufficio tecnico comunale rilascia il certificato di agibilità per 13 alloggi sui 29 distribuiti nei tre complessi.
«I criteri con i quali è stata concessa questa agibilità restano tutti da scoprire» afferma Miazzi. «Nel blocco A l'agibilità è concessa a 8 alloggi su 9, nel Blocco C solo a 5 su 9. Nel Blocco C i 5 alloggi cui è stata concessa l'agibilità sono abitati, quindi si è portati a pensare che si siano voluti "sistemare" gli alloggi già abitati. Ma anche questa ipotesi crolla di fonte alla realtà poiché nel Blocco A solo tre appartamenti hanno gli inquilini e nel blocco B dove nessuno degli alloggi è stato considerato agibile, vi sono tre alloggi abitati». Miazzi fa notare anche una "coincidenza": tra la documentazione integrativa depositata dalle imprese, Tiemme Costruzioni Edili e Petra srl, vi è un atto che porta la data del 9 maggio 2012. La stessa data di emissione del certificato di agibilità. Il giorno successivo, il 10 maggio, non solo viene consegnato il certificato di agibilità, ma viene anche emessa l'ordinanza che obbliga le ditte a ripristinare, entro 30 giorni, tutte le opere in difformità, tra cui recinzioni, finestre e bagni abusivi e i serbatoi di Gpl interrati all'interno di un'area ad uso pubblico. «Insomma, prima si concede l'agibilità a macchia di leopardo e poi si emette un'ordinanza per far sistemare le cose. Un classico esempio di urbanistica rovesciata» continua Miazzi. Che stigmatizza l’applicazione della sanzione minima: «L'ufficio tecnico comunale, per l'occupazione di otto alloggi senza certificato di agibilità, ha comminato la sanzione minima introiettando 616 euro anziché 3.712 euro. Non si tratta solo di una cifra sostanzialmente diversa, ma del messaggio che si trasmette: vendi e occupa pure gli alloggi senza agibilità, tanto se ti scoprono te la cavi con 77 euro di multa».

dal Mattino di Padova

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