Cassa integrazione a zero ore per i 107 dipendenti dell'Aciemme di Monselice. E' questo il risultato del vertice, durato più di tre ore, che si è tenuto ieri nel primo pomeriggio a Palazzo Santo Stefano, nella sede della Provincia. A preoccupare i lavoratori, è soprattutto la stratosferica cifra che avanzano ancora dall’azienda: in totale, circa un milione di euro. Dei problemi connessi alla messa in liquidazione di Acm, hanno discusso ieri, davanti all’assessore provinciale al Lavoro Massimiliano Barison, una delegazione di una ventina di lavoratori, il sindacalista Romeo Barutta della Filt Cgil e, per l’azienda, il presidente di Acm Gianni Baù, assistito da Fai Veneto e Confindustria. A partire dall’1 aprile scatta la cassa integrazione straordinaria per i 107 dipendenti.
Di fatto, nessuno di loro sta più lavorando, con la sola eccezione di alcuni amministrativi, impegnati a chiudere le ultime fatture. «La questione più complicata comunque è quella economica» spiega Barutta «Dalle verifiche fatte, i lavoratori vantano un credito complessivo di oltre un milione di euro. Con il Tfr, circa 10.000 euro a testa. Somme che sono a rischio, visto che l’azienda non ha più disponibilità finanziarie e le banche hanno di fatto bloccato qualsiasi pagamento. Contiamo molto sulla sensibilità dimostrata dall’assessore Barison, che si è impegnato a sentire le banche, in particolare la Cassa di Risparmio, dove ci sono 800 mila euro in fatture per lavori già eseguiti: chiederemo la surroga in quei crediti da parte dei lavoratori. Inoltre, ci siamo già attivati nei confronti del maggior committente, Italcementi, per chiedere il blocco delle fatture: cercheremo di accordarci perché i soldi siano destinati ai lavoratori». Resta l’amarezza per l’epilogo della vicenda, che ha visto la fine di un'azienda che operava nel settore dell'autotrasporto da quasi quarant'anni. «Questo gruppo dirigente ha portato l’azienda al fallimento, senza un piano occupazionale, e non è riuscito a salvare neanche un contratto di lavoro» conclude Barutta. «Da quanto sappiamo, anche la nuova società consortile ha perso i contratti di Acm». La prossima settimana il consiglio di amministrazione dell’Acm dovrebbe nominare un liquidatore, poi si andrà verso l’assemblea dei soci. Intanto, domani sera i lavoratori torneranno a riunirsi in assemblea per discutere i problemi legati a questo difficile momento.
Mattino di Padova
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