Un fenomeno che si pensava superato torna ad affliggere i lavoratori della Bassa Padovana, già in difficoltà per l'incremento costante della disoccupazione. «Abbiamo constatato come nel nostro territorio sia ancora presente il problema delle dimissioni in bianco. Più spesso di quanto si creda i lavoratori sono costretti a firmare la lettera di licenziamento il giorno stesso dell'assunzione. - spiega la consigliera del centrosinistra Gabriella Zanin - La questione riguarda anche molte donne, spesso discriminate per il loro ruolo di mamme. La Commissione pari opportunità che vogliamo istituire a Monselice potrebbe fornire al territorio un utile strumento di indagine per portare alla luce situazioni come questa, fatte di discriminazione e disagio nei posti di lavoro».
Per puntare i riflettori sulla delicata questione, il centrosinistra ha deciso di presentare al consiglio comunale una proposta di mozione per la reintroduzione della legge n. 188 del 2007, abrogata nel 2008, che permetteva di utilizzare per le dimissioni volontarie delle lavoratrici e dei lavoratori solo «moduli numerati progressivamente» che, avendo una scadenza, non potevano essere usati dai datori di lavoro prima del loro effettivo utilizzo. «Non essendoci altro strumento di contrasto efficace e preventivo e soprattutto a costo zero, - spiega la Zanin - la legge andrebbe ripristinata con urgenza». Ma il fenomeno è davvero diffuso anche nella Bassa? «Siamo rimasti sorpresi nel constatare che in effetti il fenomeno è presente anche in queste zone. - commenta Salvatore Livorno (Cgil) - Purtroppo temiamo che i casi che ci vengono segnalati costituiscano solo la punta dell'iceberg e che il problema sia in realtà molto più diffuso di quanto crediamo. Chi firma le dimissioni in bianco è facilmente ricattabile e quindi esita a denunciare il problema. È opportuno andare a fondo di questo problema, specie considerando che possono essere colpiti anche gli ambiti considerati erroneamente meno a rischio».
Gazzettino di Padova
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