29 gennaio 2012

Monselice, braccio di ferro sul mega istituto

«Il sindaco ascolti i genitori, quella delibera va ritirata». Si moltiplicano gli appelli contro l’accorpamento degli istituti comprensivi “Zanellato” e “Guinizelli”, voluto dalla giunta comunale. Una decisione che 300 genitori, con una petizione inoltrata a tutte le autorità, chiedono venga sospesa. Richiesta sposata anche dai consiglieri regionali del Pd, Claudio Sinigaglia e Laura Puppato. «Di fatto la Giunta regionale, entro il 31 gennaio, dovrà esprimersi in merito all'accorpamento. Tempi strettissimi, con l'aggravante che, a quanto pare, i consigli di istituto delle rispettive scuole, i collegi docenti e le famiglie non sono stati minimamente interpellati sulla questione – affermano Sinigaglia e Puppato - diventa perciò doveroso approfondirne nel dettaglio le conseguenze sia sotto il profilo didattico che dal punto di vista della gestione del personale scolastico».
«Un mega istituto comprensivo di questo tipo non sembra assolutamente conveniente, per gli studenti, per le famiglie e per gli insegnanti. Si fa fatica ad accettare quanto previsto dalla legge, e cioè l'accorpamento per arrivare a quota mille, non si capisce perché il comune di Monselice invece voglia addirittura raddoppiare la soglia richiesta». «Il sindaco ascolti i genitori: ritiri la delibera e apra il confronto – è l’appello anche dei consiglieri comunali Francesco Miazzi e Gabriella Zanin – Prima della delibera c'era l'obbligo di sentire gli organi collegiali, cosa peraltro rispondente anche al buon senso che dovrebbe guidare un amministratore, nel momento di scelte così radicali». «Confidiamo che dalla Regione Veneto arrivi un segnale che accolga gli appelli lanciati da più parti – continuano i due consiglieri – per una sospensione degli effetti della delibera di accorpamento e l'apertura di una riflessione e un confronto comune. In caso contrario, l'unico modo per contrastare questa delibera disastrosa, potrebbe essere un ricorso alla Magistratura. Ma è mai possibile che con questo Sindaco, che non coinvolge mai il Consiglio Comunale, le Commissioni Consiliari, i portatori d'interesse... le uniche sedi di confronto siano le aule dei tribunali?». L’Amministrazione non pare però disposta a far marcia indietro. «Non abbiamo coinvolto i genitori perché non cambia niente rispetto all'assetto attuale – argomenta l’assessore all’istruzione, Gianni Mamprin – la cosa che a me interessa prima di tutto è il bene dei ragazzi e questo viene salvaguardato. Non è vero che cambieranno gli orari». «"All'assemblea dell'altra sera, gli stessi insegnanti hanno detto che a loro va bene l’accorpamento, e chiedono ai comitati di smetterla con le polemiche – rincara il sindaco Francesco Lunghi – quindi non capisco le proteste: la legge dice che decidere l'accorpamento spetta solo alle amministrazioni comunali, e non sono previsti pareri neanche consultivi». La questione, insomma, pare tutt’altro che risolta. 

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