Un dissenso chiaro e motivato arriva dal Consiglio comunale di Este: l’intera maggioranza in blocco ha approvato una mozione che chiede lo stop al progetto di maxi-area commerciale di Dolo e Pianiga. Veneto City, questo il nome dell’intervento tanto temuto dalle associazioni economiche venete, interesserà un’area di 718.000 metri quadrati, di cui 500.000 di superficie edificabile: sarà una “capitale terziaria del Veneto”. Ma il Comune di Este non è convinto della bontà dell’iniziativa: «Questa amministrazione si impegnerà ad opporsi in tute le sedi alla realizzazione di questo progetto – recita la mozione appoggiata da Pd, Idv, Civiche d’Este e Udc – perché la creazione di un polo attrattore di traffico appesantirà ulteriormente l’asse Padova- Venezia e perché la creazione di una superficie commerciale di grande distribuzione danneggerà il piccolo commercio, già messo a dura prova».
Contestualmente, il Comune di Este chiede forme di sviluppo sul territorio meno invasive, magari riutilizzando strutture industriali abbandonate. «Abbiamo presentato la mozione anche se Veneto City è in provincia di Venezia – spiega Luisa Cagnotto (Pd) – Prendendo l’autostrada a Monselice, si arriva a Dolo in un attimo: gli effetti negativi di quell’operazione ricadranno quindi anche sul nostro tessuto economico.Non è vero che una struttura del genere porterà nuovi posti di lavoro: Confesercenti ha dimostrato che per ogni posto di lavoro della grande distribuzione se ne perdono tre nel piccolo commercio». «Confido nel fatto che la crisi economica renda irrealizzabile questo investimento – continua Vanni Mengotto (Udc) – anche perché di capannoni liberi un imprenditore ne può trovare già quanti ne vuole in Veneto, e a prezzi di saldo». «Non oso immaginare le conseguenze negative rispetto al contesto storico-paesaggistico – aggiunge Giovanni Guariento (Idv) – Che senso hanno 60 mila metri cubi di cemento in un’area che ospita le più belle ville venete?». Pdl e Lega Nord si sono astenuti dal votare la mozione: «Il progetto è qualcosa di molto più articolato di una cittadella commerciale – ribatte Gianfranco Fornasiero (Pdl) – Si parla infatti anche di servizi, direzionale, ricettivo e quant’altro. Trovo un po’ riduttivo focalizzare la discussione solo sullo spavento, del tipo “Veneto City è dieci volte l’Ipercity di Albignasego”». «Nel nostro territorio abbiamo Despar, Famila, Lidl e poi a Padova l’Ipercity e l’Ikea – incalza Paola Goisis (Lega nord) – eppure nessuno si è mai stracciato le vesti per tutte queste costruzioni. E poi, perché dobbiamo decidere noi per Dolo e Pianiga? Non dobbiamo interferire su iniziative fuori del nostro territorio».
07 gennaio 2012 Mattino di Padova
perché non presentarla anche in Consiglio Comunale a Monselice?
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