«Non è una sanatoria». Difende i piani particolareggiati che “regolarizzano” il caso ascensore, il primo cittadino Francesco Lunghi. Così come la scelta di premere sull’acceleratore, senza attendere l'esito del processo. «È un piano che andava fatto – afferma Lunghi – abbiamo dato un incarico a un professionista perché venisse definito una volta per tutte come si devono sviluppare i tre ambiti di mura, cava e Rocca. Tra l’altro abbiamo ottenuto un contributo regionale che ha coperto il costo». «Per quanto riguarda cava della Rocca, il piano nella nostra proposta prevedeva l’ipotesi di bonifica della cava, anche se è solo una vecchia discarica – puntualizza Lunghi – insieme con la realizzazione di un parcheggio sotterraneo. Ma la Regione ci ha detto che è da stralciare sia la bonifica che il park sotterraneo».
Come risponde alle critiche del consigliere Francesco Miazzi sull’ascensore? «Noi pensiamo che è necessaria la salita al torrione tramite un mezzo meccanico. C’è un progetto approvato dall’Europa e dalla Regione, che ha già fatto 60% di iter. Miazzi faccia osservazioni serie e dettagliate e ne terremo conto. Ma non mi venga a dire che mancava il piano particolareggiato: ora c’è. Non è una sanatoria: facciamo un piano particolareggiato rilevando quello che c’è attualmente, un inizio di ascensore bloccato. Se la magistratura dirà che il problema era solo la mancanza del piano particolareggiato, sarà fatto, se verrà fuori che mancavano permessi o altro, la Regione o chi per essa dovrà chiederli».
A questo punto, trascorsi i 30 giorni per le osservazioni, i piani saranno approvati. «Poi lo manderemo in Regione e la Regione ne farà l’uso che reputa più opportuno – conclude Lunghi – A dire il vero volevo farlo dopo la decisione della magistratura, ma quando ho visto che il processo è stato rinviato ancora, al 6 marzo, ho pensato che era inutile continuare ad aspettare». Un altro capitolo “spinoso” di questi piani riguarda gli ex giardini del pattinaggio, in via Argine Destro. Il piano arriva ora, ma i lavori sono già stati fatti. Tanto che il caso era finito anche nell’esposto al prefetto del centrosinistra, nel gennaio 2010. Miazzi sostiene che anche questa è una specie di sanatoria. «Miazzi è sempre per bloccare tutto – chiude Lunghi – Mi sembra stia esagerando, non tiene conto dei veri problemi dei cittadini».