21 giugno 2011

«Un cavalcavia fra le nostre case»

MONSELICE. Oltre cento firme già raccolte contro un progetto che minaccia di sconvolgere l'esistenza dei residenti nella zona di via Canaletta. Si torna a parlare del mega progetto per un viadotto che colleghi la statale con la cementeria di Monselice. Un sovrappasso che lambirebbe da vicino alcune case. Presentato dalla Net Engeneering, il progetto preliminare prevede quattro possibili ipotesi per il tracciato del viadotto. L'opera è destinata a sostituire il passaggio a livello di via Solana e dovrà essere realizzata all'interno del programma di infrastrutture per il Sistema ferroviario metropolitano regionale.
La prima soluzione, quella la più a sud, sarebbe in corrispondenza dell'attuale passaggio a livello, sarebbe forse la meno impattante ma sottrarrebbe spazio alla cementeria. Una seconda, temuta dai residenti, si collocherebbe più a nord, tagliando la proprietà di Lucio Manoli e infilandosi tra due case. La terza ipotesi, anche questa osteggiata dalla popolazione, sarebbe ancora un po' più a nord. Anche questa sfiorerebbe da vicino alcune case. Pare la più accreditata, perché negli ultimi due mesi in quest'area sono stati effettuati numerosi carotaggi dai tecnici incaricati. Infine c'è un'ultima ipotesi, ancora più a nord. In tutti i casi, sarebbe previsto un manufatto ad archi, che dovrebbe attraversare il Bisatto, la Canaletta, via Canaletta, la ferrovia e raccordarsi alle strade esistenti con baffi o rotatorie. Con un impatto notevole. Si tratta di un progetto già bocciato, l'anno scorso, dalla commissione tecnica del Parco per l'alto impatto ambientale. Ma ora l'iter sta andando avanti. La protesta. Allarmati dallo stillicidio di carotaggi, i residenti di via Canaletta, Ca' Rossa, Padova ed Eroi Divisione Acqui, si sono riuniti in comitato e hanno iniziato una raccolta firme, già un centinaio. Oggi incontreranno il sindaco Francesco Lunghi. «Quella di sfornare progetti e di mettere i residenti di fronte al fatto compiuto è una pessima abitudine: interventi di questo tipo vanno concertati con la popolazione» sottolineano i consiglieri di opposizione Francesco Miazzi e Rino Biscaro. I residenti propongono come alternativa la soluzione all'altezza dell'attuale passaggio a livello, meglio se interrata, come chiesto dal Parco. L'elettrodotto. La zona, a ridosso della cementeria, è già martoriata dal passaggio dell'elettrodotto. «Sulla mia terra ho già tre servitù - sbotta Lucio Manoli - L'elettrodotto aereo che doveva essere interrato, in base alla convenzione, mentre non si è ancora fatto nulla, e ora si parla anche di un nuovo metanodotto».
Mattino di Padova del 28 aprile 2011

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