14 marzo 2012

Sette comuni padovani aiutano il fisco. Monselice no.

Imprenditori che esercitano senza partita Iva, proprietari che vendono immobili senza dichiarare i proventi, ma anche cittadini che non segnalano seconde o terze case e contribuenti che chiedono sovvenzioni nonostante un reddito onorevole. La pacchia, verrebbe da dire, è finita. Ieri mattina sette Comuni della provincia di Padova hanno siglato un “patto antievasione” con l’Agenzia delle Entrate. La firma del protocollo d’intesa, avvenuta nella sede dell’Agenzia di via Brunelli, ha coinvolto i Comuni di Este, Montagnana, Baone, Sant’Urbano, Pozzonovo, Curtarolo e Piazzola sul Brenta.
Con questo patto i Comuni si impegnano a comunicare al Fisco tutte quelle situazioni che possono essere indizio di possibile evasione fiscale. La segnalzione farà scattare un accertamento dell’Agenzia e, qualora il sospetto fosse verificato, garantirà al Comune il 100% delle imposte recuperate e delle sanzioni. Un esempio? Le municipalità coinvolte possono segnalare al fisco tutti quei soggetti che esercitano un’attività senza partita Iva, che si qualificano come enti “no profit” e in realtà svolgono operazioni a scopo di lucro; chi vende aree edificabili senza dichiarare i proventi o chi partecipa ad abusivismi edilizi residenziali ed industriali; chi omette di registrare contratti d’affitto o la dichiarazione Ici e Tarsu; chi dice di risiedere all’estero ma di fatto continua a mantenere vita e lavoro a Este; chi presenta richieste di sovvenzioni non coerenti con i redditi dichiarati. Situazioni, queste, non così rare. I funzionari addetti ora potranno inviare telematicamente alle Entrare tutte queste informazioni. In provincia, con questa tranche di adesioni, sono venti i Comuni che hanno stretto il patto con l’Agenzia (nella Bassa avevano già provveduto Pernumia, Stanghella e Villa Estense), su un totale di 63 protocolli firmati in Veneto.

«Nell’ultimo anno abbiamo recuperato 530 mila euro – assicura Giovanni Achille Sanzò, direttore dell’Agenzia delle Entrate Veneto – grazie a 600 segnalazioni e a 40 casi di evasione accertata. Devo dire che anche nei cittadini c’è stato un risveglio della “coscienza fiscale”, visto che quotidianamente riceviamo segnalazioni firmate. D’altra parte, l’evasione è un male che penalizza l’intera collettività». Particolare, poi, il fatto che l’intera quota che sarà recuperata grazie ai Comuni vada nelle casse degli enti locali: «Eravamo partiti concedendo un terzo – chiude Claudio Vollono, caposettore regionale dei Controlli – ma aumentando al 100% responsabilizziamo di più i Comuni e diamo l’idea del ritorno delle risorse ai cittadini». Presto l’Agenzia organizzerà un corso dedicato ai funzionari comunali che porteranno avanti l’iniziativa: un percorso, questo, per imparare a riconoscere veramente quei “furbetti” che quotidianamente operano anche nelle piccole realtà comunali.

Mattino di Padova

1 commento:

  1. Pierluigi Giaccarello14 marzo 2012 alle ore 12:29

    Ritengo che l'amministrazione comunale abbia perso un'occasione e spero possa aderire prossimamente al patto come ha sollecitato anche il nostro capogruppo in Consiglio Comunale.
    Fa pensare, infatti, che solo 99 contribuenti, nella città della Rocca, abbiano dichiarato nel 2009 un reddito superiore ai 100.000 euro.
    La lotta all’evasione potrebbe diventare un volano per far cassa in modo virtuoso in tempi difficili per le entrate comunali.

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