24 marzo 2012

Domani riapre il castello Cini. L’1 aprile toccherà al mastio

Vento di novità per la Rocca. Innanzitutto, riapre al pubblico, da domani, il Castello: le visite, guidate, saranno possibili alle ore 9, 10 e 11 e il pomeriggio alle 15, alle 16 e alle 17. E' possibile inoltre visitare l'Antiquarium Longobardo (info 042972931). Ma molto presto riaprirà i battenti anche il mastio federiciano. E con alcune importanti novità. L'apertura della salita alla Rocca è in calendario per il 1° aprile. Oltre a visitare il torrione e godersi la passeggiata sino alla cima del colle, sarà anche possibile approfondire gli aspetti legati alla flora e alla fauna che si incontreranno lungo il percorso.
«Stiamo preparando un nuovo depliant – spiega il presidente della Società Rocca, Ferdindando Businaro – che indica le essenze arboree e la fauna caratterizzante il colle. Potrà essere un utile strumento anche per le scolaresche». Per quanto riguarda la cava della Rocca, poi, non è esclusa la possibilità che già quest'anno ritorni a ospitare la Giostra. «Da parte della Società Rocca c'è la massima disponibilità perché questo avvenga – assicura Businaro – una volta firmata la convenzione con il Comune. In base al disciplinare regionale, per noi c'è l'obbligo di mettere a reddito tutto il patrimonio che abbiamo in custodia». Perché la questione si risolva, insomma, occorrerà trovare un accordo anche economico tra il Comune e la Società Rocca. Inoltre, sarà necessario che la cava venga liberata dai massi di trachite. Il materiale è stato dissequestrato ed è della Eurocostruzioni, la ditta responsabile del cantiere dell'ascensore. Dovrebbe essere rimosso entro aprile.

Dal Mattino di Padova

2 commenti:

  1. Hanno avuto l'impatto di una bomba sull'amministrazione comunale le dichiarazioni di Ferdinando Businaro, presidente della società Rocca di Monselice. La sua idea di stipulare una convenzione con il Comune per l'affitto della cava della Rocca e la strategia adottata per mettere a reddito il patrimonio del Colle hanno innescato la risposta del sindaco Francesco Lunghi e il suo vice Gianni Mamprin (insieme nella foto). «L'obiettivo della società, che appartiene a Comune, Provincia e Regione, dovrebbe essere sì quello di autosostenersi, ma soprattutto quello di produrre turismo. - sbotta il primo cittadino - Il bene sarà pure della Regione, ma prima ancora è della città di Monselice». Per Lunghi a dover cambiare è l'intera impostazione della società. «Va rivisto tutto a 360 gradi- spiega- Sono contrario alla logica dell'accorpamento, perchè la società Rocca non ha nulla in comune con le altre. Sarebbe un gravissimo errore procedere in questo senso. A mio avviso sono solo due le opzioni possibili. O il patrimonio del Colle viene finalmente gestito in modo diretto dall'amministrazione comunale, oppure nel cda entrano direttamente il sindaco di Monselice, il presidente della Provincia e quello della Regione, o i loro delegati, ma comunque amministratori che abbiano a cuore l'interesse della città. Si parla tanto di federalismo e poi non si promuove la gestione diretta?». Mercoledì Lunghi sarà in Regione per perorare la sua causa. «Se non avrò una risposta sono pronto ad avviare una raccolta firme tra i cittadini di Monselice e i sindaci dei paesi limitrofi. - assicura - È assurdo, ad esempio, che il Castello apra solo ora: dovrebbe restare fruibile 365 giorni all'anno. Con molta attenzione alla loro salvaguardia, questi tesori vanno sfruttati per il turismo e per la cultura. C'è troppo potenziale sprecato». Lunghi e Mamprin non esitano a commentare anche l'ipotesi della cava concessa in affitto. «Il Comune contribuisce da sempre con 27mila euro annui. - affermano - E ora dovrebbe pagare un affitto per l'utilizzo della cava? Non dimentichiamo che per un terzo la gestione dovrebbe essere affidata proprio al Comune. Ma pare che Businaro voglia prendere autonomamente tutte le decisioni. Se è così non c'è motivo di continuare a versare questo contributo. L'amministrazione dovrebbe poter disporre liberamente della cava per eventi e spettacoli, nell'interesse di tutti. Il nostro desiderio è di installare la pista per il Palio e le tribune per gli spettacoli in modo permanente. Il resto della superficie potrà continuare ad essere utilizzata come parcheggio». (dal Gazzettino del 25 marzo 2012)

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  2. Ritengo che le dichiarazioni di Businaro non dovrebbero stupire né far arrabbiare poi tanto sindaco e vicensindaco di Monselice che ne hanno sostenuto da tempo l'azione come presidente della società beni La Rocca. Cava sequestrata da anni senza alcun intervento da parte dell'amministrazione, insistenza sulla costruzione di un ascensore che continua a vederci assolutamente contrari, totale passività del Comune di Monselice rispetto all'impossibilità di usufruire tutto l'anno dei beni del colle da parte dei cittadini di Monselice.
    Se si vuole finalmente aprire un confronto vero per ragionare su tempi e modi per restituire alla città il colle e le sue bellezze sono d'accordo. Meno, con tutta probabilità, sulle progettualità per la messa a reddito dello stesso (vedasi la questione ascensore): ma, in primis, ciò che conta è lavorare affinché la Rocca torni ad essere di nuovo un bene a disposizione di Monselice e del territorio.

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