24 marzo 2012

Donne, troppi maltrattamenti

Due violenze consumate ogni tre giorni. Una statistica agghiacciante, se si pensa che si consuma quotidianamente contro le donne della Bassa Padovana. Il dato lo fornisce l’Usl 17: nel territorio controllato dall’azienda sanitaria, in diciotto mesi (dal 2010 al primo semestre 2011) sono stati 336 i casi di violenze fisiche contro donne segnalate nei pronto soccorsi di Este e Monselice. La violenza, perlopiù maturata tra le mura domestiche, parla peraltro italiano, visto che solo 60 episodi hanno interessato donne straniere.
Degli oltre 300 casi, la metà ha riguardato donne tra i 31 e i 50 anni, ma dati significativi riguardano anche le fasce di età più giovani (16% con vittime tra i 21 e 30 anni) o più anziane (quasi il 25% con vittime oltre i 50 anni), mentre un ulteriore 11% ha riguardato soggetti di età inferiore ai 20 anni. Nella percentuale c’è anche un 7% di aggressioni subite da donne oltre gli 81 anni di età. «Stiamo parlando quasi sempre di codici “verdi” – segnala Nicola Annunziata, direttore del Pronto soccorso dell’Usl 17 – ma non per questo bisogna minimizzare. I 336 casi sono solo la punta di un iceberg, a cui vanno aggiunti anche tutti quegli episodi che non fanno statistica e che riguardano donne che non arrivano in ospedale o che mentono sulla causa delle loro ferite». L’Usl 17 è sensibile al problema, tanto da aver organizzato nei giorni scorsi un convegno dedicato a questa piaga. Non solo. Il Comitato Unico di Garanzia, come ricorda il presidente Maria Rachela Scampoli, «ha allo studio la creazione di un servizio di accoglienza di base per le vittime di abusi, in grado di fornire loro assistenza e aiuto, o quanto meno ascolto, ma garantendo allo stesso tempo la massima privacy e la tranquillità di essere meno esposte. In questo modo si punta a creare un primo livello di assistenza in grado innanzi tutto di rassicurare le vittime, fornire ascolto e aiutarle a riconoscere il problema e capire insieme come affrontarlo». L’idea è inoltre quella di mettere a punto una vera e propria rete di servizi e strutture del territorio, anche grazie all’aiuto di Servizi sociali comunali e consultori. «Sempre rimanendo in tema – aggiunge il direttore amministrativo aziendale Michele Barbiero – è stato attivato un tavolo di lavoro per prevenire la terribile pratica della mutilazione genitale femminile: nessun caso si è mai consumato nella Bassa Padovana, che tuttavia ospita decine di donne straniere che arrivano da paesi in cui la pratica è fin troppo diffusa». Da ultimo, l’Usl 17 ha affidato l’incarico di Consigliere di Fiducia a Lucia Basso, esperta della materia e già consigliera di parità della Regione, responsabile di quello spazio competente, neutrale e riservato ai dipendenti dell’azienda, a cui chiedere aiuto nei casi di molestie e di mobbing, fornendo indicazioni, consulenza e assistenza alle persone coinvolte attivando le procedure previste per la soluzione e per ristabilire, se necessario, normali condizioni ambientali.

Il Mattino di Padova

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