Unico superstite degli ambiziosi progetti per il colle della Rocca, è ormai completato il recupero dell’ex casa Bernardini. Si sono ufficialmente conclusi, con il collaudo effettuato giovedì, i lavori per la ricostruzione e l’ampliamento dell’edificio collocato sulla Rocca, a metà strada lungo la salita al mastio federiciano. La vera sfida, ora, sarà trovare una formula per la gestione. Il cantiere dell’ex casa Bernardini, destinata secondo i disegni iniziali a ospitare la locanda sulla Rocca, ha beneficiato di alcuni fondi aggiuntivi per essere completato. I lavori sono andati avanti un po’ a singhiozzo, anche per un avvicendamento tra ditte, ma sono ormai chiusi: l’edificio è finito al grezzo. E così resterà: ulteriori fondi per completare le finiture non ce ne sono.
Anche questo dunque sarà un onere per chi deciderà di prendere in gestione la struttura. «La scorsa settimana sono stati fatti i collaudi e a breve l’edificio ci verrà consegnato, finito al grezzo avanzato» spiega il presidente della Società Rocca, Ferdinando Businaro. «Ora si tratterà di vedere come riuscire a metterlo a reddito. Non sarà semplice, visto che era stato pensato in funzione dell’ascensore». Ascensore che, indipendentemente dagli esiti del processo, pare ormai un progetto tramontato per sempre: i fondi per la sua realizzazione sono stati dirottati altrove. «Chiaramente, con l’ascensore sarebbe stato molto più facile prevedere una buona frequentazione per casa Bernardini, intesa come punto di ristoro» riflette Businaro. «Ma si è deciso comunque di continuare il cantiere, sperando che si sbloccasse l’ascensore: alla fine non è andata così». A questo punto, servirebbero delle soluzioni per l’ostacolo maggiore, la scalinata del Belvedere con i suoi 124 gradini. Superata quella, per raggiungere casa Bernardini sono davvero pochi passi. «È un problema che solleverò alla Regione, proprietaria dei beni» afferma il presidente della Società Rocca. «Anche agevolare la salita alla scalinata non è un problema di facile soluzione». Di sicuro, nel frattempo, non si procederà con un bando per trovare un gestore. «Prima di poterlo fare, occorre risolvere il problema dell’accessibilità, almeno per i rifornimenti: anche portar su una cassa d’acqua non è facile» chiude Businaro. «Stiamo valutando l’ipotesi di utilizzare la vecchia strada di cantiere, mettendola in sicurezza».
dal Mattino di Padova
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