Nessun barlume di speranza per salvare il cinema “Corallo”. L’ultima sala cinematografica rimasta a Monselice ha ormai chiuso i battenti e nessun salvagente sarà lanciato da Palazzo Tortorini. A mettere in chiaro che la faccenda è ormai chiusa è lo stesso sindaco Francesco Lunghi. «La vicenda è stata distorta» sostiene il primo cittadino. «Ancora a gennaio siamo venuti a sapere che c’erano grossi problemi nella gestione del cinema. Abbiamo avuto incontri e colloqui con gli attuali gestori e quindi con monsignor Sandro Panizzolo, dato che la proprietà fa capo alla parrocchia del Duomo.
Inizialmente ci avevano prospettato una cifra di 50.000 euro per rimettere in sesto il cinema. Avremmo potuto stipulare un contratto per avere il cinema a disposizione cento giorni all’anno, versando in cambio un affitto di 8-9.000 mila euro l’anno: una cifra sostenibile e che avrebbe permesso alla proprietà di accendere un mutuo per fare i lavori. Quando però ci siamo recati a fare un sopralluogo con un nostro architetto» continua Lunghi «è emerso che servirebbero lavori non per 50 ma per 300.000 euro». Il cinema infatti sarebbe da rifare da cima a fondo: dal tetto al palco, dall’impianto di condizionamento alle poltrone ignifughe, fino ai bagni, che attualmente non sono idonei ai portatori di handicap. Insomma una cifra davanti alla quale l’amministrazione si è tirata indietro. «Non è sostenibile per noi e nemmeno per la parrocchia, che ha altri lavori in piedi» spiega Lunghi. «Certo, se la proprietà volesse regalarci l’edificio sarebbe diverso e potremmo anche investire: ma così non se ne parla e tutto si è bloccato». In consiglio comunale era approdata anche una mozione del centrosinistra (poi ritirata) per salvare il cinema. «Ma si trattava di un esproprio proletario, con un comitato di gestione, come al vecchio Astoria: per me non se ne parla» chiude Lunghi «io difendo la proprietà privata».
dal Mattino di Padova
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