17 giugno 2012

I “mal di pancia” fanno mancare la maggioranza

Troppi posti vuoti tra i banchi della maggioranza. E il consiglio comunale salta. Clamoroso imprevisto il 12 giugno a Palazzo Tortorini, dove il sindaco Francesco Lunghi si è trovato a poter contare su appena 8 consiglieri: Fabio Conte, Tiziano Lazzarin, Andrea Basso, Franco De Angeli, Roberto Baratto e Loris Rossato per il Pdl, Emanuele Rosina della Lega. In ritardo è arrivato pure Santino Bozza, che comunque non avrebbe salvato la serata: 9 sedie non bastavano, infatti, per raggiungere il numero legale di 11 consiglieri. Tra gli assenti Giuseppe Rangon, Lucio Perin, che è in Spagna, e Nicola Annunziata, in vacanza a Lampedusa. Oltre alla sedia vuota di Tiziano Montecchio, dimessosi dopo aver fatto causa al Comune per gli espropri della zona artigianale: il Consiglio doveva votare la surroga da parte di Francesco Fontana. Ma quando, verso le 21, è apparso evidente che alla maggioranza mancavano i numeri, sono usciti dall’aula i consiglieri dell’Udc Davide Strada e Giacomo Peraro, i due pidiellini “dissidenti” Paolo Drago e Lorenzo Nosarti, e i quattro del centrosinistra Francesco Miazzi, Rino Biscaro, Antonio Aldrigo e Gabriella Zanin.
Il consiglio è rimandato a venerdì, in seconda convocazione. «Non è successo niente» minimizza Lunghi «ho due consiglieri in ferie e Rangon aveva problemi di salute. Credevo che i capigruppo l’avessero capito e ci lasciassero fare almeno la surroga. Non ho bisogno di favori da parte di alcuno, ma non reputo corretta questa manfrina. In seconda convocazione il numero legale comunque si abbassa a sette consiglieri, quindi non avremo problemi. Se poi l’opposizione non ci sarà, meglio, faccio il consiglio in mezzora». Incalza, invece, l’opposizione: «Si è rotto l’elastico delle maggioranze variabili che ha permesso a Lunghi di arrivare fin qui» commenta Miazzi «era già accaduto in occasione del primo consiglio comunale sul revamping. Poi aveva evitato le dimissioni con una paziente campagna acquisti che aveva portato due consiglieri “critici” a diventare assessori, per ricomporre una maggioranza in Consiglio. Il malessere è però continuato e negli ultimi mesi altri nodi sono venuti al pettine. Magari l’epidemia di mal di pancia passerà, ma non la precarietà di questa maggioranza».

dal Mattino di Padova

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