DESTRA E SINISTRA (?)

Inutile e presuntuoso citare Gaber nel domandarsi cosa siano diventate e che differenza ci debba essere tra destra e sinistra in un paese civile e con ambizioni bipolariste quindi annuncio già ai nostri lettori che tralascerò questo cliché per concentrarmi su una visione che sarà comunque tutt’altro che pragmatica.
In tutto il mondo, da quando hanno cominciato a farsi largo dottrine socialiste da una parte e dottrine libertarie dall’altra, destra e sinistra hanno fatto specchio di due esigenze che hanno da sempre accompagnato l’uomo: libertà e uguaglianza. Destra (a parte quella italiana legata tuttora da rimasugli confusionari della “destra sociale” di inizio 900) si è sempre fatta carico dei principi del “Friedmanesimo” legati alla più assoluta libertà dei mercati con la conseguente “efficienza totale” di questi ultimi, dall’altra invece si sono voluti aggiungere ai vantaggi legati a questa visione i principi tesi ad un’uguaglianza sostanziale.

Uguaglianza quindi è la parola cardine della sinistra che tuttavia è stata troppo spesso travisata venendo vista come uguaglianza per tutti in qualsiasi momento: uguaglianza imposta dallo stato. Certamente non è questo quello che una vera sinistra vuole!
 Il concetto di cui parliamo si raffigura l’obiettivo di far partire tutti dagli stessi blocchi di partenza nella vita; Norberto Bobbio può spiegarci infatti che il principio di uguaglianza delle opportunità è il principio che “mira a mettere tutti i membri di una determinata società nelle condizioni di partecipare alla gara della vita, o per la conquista di ciò che è vitalmente più significativo, partendo da posizioni uguali”.

Ben consci che poche righe non possano risolvere una discussione così vasta scriviamo questo articolo ora per augurare sinceramente al segretario-che-verrà di ricordarsi da dove nasce e da dove è cresciuta la storia politica di questo partito: da una libertà non solo “da” e “di” ma anche, e soprattutto, “per”.

E.D.