29 ottobre 2013

IL PESO DELL'ETICA


Non saremo di certo noi a dire che Maurizio Carbone, attuale segretario dell’ANM, si sbaglia a dire che 'l'incandidabilita' di un condannato a una pena superiore ai tre anni e' un principio di etica” e che “il fatto che ci sia voluta una legge per introdurre questa norma dimostra la debolezza della politica".


Sarebbe fin troppo semplice scrivere “In qualsiasi altro paese non si parlerebbe nemmeno di questo” tuttavia l’altro lato del governo Letta non vuole transigere su questioni che si sperava fossero legate ad un passato recente. Tutto questo continua, come in un eterno ritorno, a ricomparire nelle pagine di attualità dei giornali che a loro volta vanno lamentandosi per il fatto di essere costretti a parlarne visto l’interesse della politica per la questione. Che fare quindi? La proposta che viene dagli ambienti della magistratura è molto semplice: non era necessario intervenire con legge ma semplicemente, se la politica ne avesse il potere, ogni partito (o movimento che sia) nel suo codice etico avrebbe potuto prevedere la presenza di queste limitazioni.

Tuttavia la raccomandazione che arriva dall’ANM va anche a rivolgersi verso quei magistrati che, per quanto in buona fede, fanno sentire la propria voce in maniera eccessiva rispetto a quanto è richiesto loro dai codici deontologici. Inoltre, sempre per la magistratura, si pone "l'esigenza indifferibile dell'autocorrezione" proprio al fine di evitare che i soggetti in questione vengano colpiti più duramente dall’esterno o addirittura strumentalizzati.

E.D.

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