15 luglio 2013

UNA VISITA INASPETTATA

Per una volta da Lampedusa possiamo dire che arrivano buone nuove, la visita di Papa Francesco in settimana ha dato certamente un forte segnale che va necessariamente oltre ad una visione strettamente religiosa arrivando a toccare in profondità i caratteri culturali e sociali del nostro paese e di ogni altro paese proteso per sua natura all’accoglienza di migranti.
In questi giorni è stato detto di tutto riguardo questa visita storica, spesso non si è esitato a fare strumentalizzazioni politiche e altrettanto spesso certi soggetti politici hanno dovuto chinare il capo carichi di imbarazzo; tuttavia un altro segnale che possiamo ricevere forte da questo approdo sta nel riacquistare la capacità di abbassare la testa per guardare verso sud in un momento in cui, necessariamente, dobbiamo guardare verso nord (Bruxelles) e verso est e ovest (Usa e Cina) per riuscire a ottenere la tanto sognata ricrescita economica. Guardare al sud, di questi tempi, va oltre all’essere un semplice simbolo di umiltà arrivando ad essere esempio di civiltà tanto morale quanto giuridica che il Vescovo di Roma si è accollato in maniera forte e decisa affermando quanto sia assolutamente inutile andare alla disperata ricerca di una “crescita” economica che però vede le propria fondamenta nella “globalizzazione dell’indifferenza”.

Il primo viaggio di Bergoglio va dunque a guardare verso il basso “non per consacrare una frontiera ma per pregare per i caduti in mare” e rompendo ogni formalità protocollare, attraverso una forte simbologia degli strumenti utilizzati, ci arriva a dire che l’attenzione sull’isola deve e dovrà essere sempre forte soprattutto alla luce di quanto sta accadendo sulle sponde meridionali del Mediterraneo. 

E.D.

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