15 luglio 2013

SCANDALO DATAGATE, GUIDA PER L'USO

Edward Snowden, Datagate. Un nome ed una parola che da più di un mese rimbombano nei media di tutto il mondo. Una storia di spionaggio sulla bocca di tutti ma che non tutti capiscono a fondo. Semplificando:

  1. Un giovane ragazzo statunitense alle dipendenze della National Security
 Agency (Nsa) ha rivelato al mondo che le comunicazioni via telefono e Internet di un numero imprecisato di cittadini, sono state monitorate negli anni attraverso una serie di programmi (Prism, Boundelss Informant, Fairview, X-Keyscore) capaci di registrare e processare una mole immensa di metadati.

  1. Scoppia lo scandalo cd. "Datagate". Gli Stati Uniti sono accusati si spiare il mondo, compreso l'alleato storico Unione Europea.

  1. Edward Snowden diventa la "talpa" più ricercata del pianeta, gli Stati Uniti gli ritirano il passaporto.

  1. Snowden resta bloccato nell'aeroporto Sherementevo di Mosca, chiedendo asilo politico, tra gli altri, a Venezuela, Bolivia, Ecuador, Nicaragua.

L'aereo del Presidente Boliviano, Evo Morales, viene fatto atterrare nel territorio austriaco per sospetto trasporto della "talpa" dopo un viaggio a Mosca, sospetto che si rivelerà del tutto infondato. La Federazione Russa viene indicata allo stato attuale come lo stato che potrebbe avvallare le richieste di Snowden.

Pochi semplicissimi elementi per uno scandalo di dimensioni mondiali. I piani paralleli su cui si gioca questo intricato risico interplanetario sono due:

1.     Chi spiavano maggiormente gli stati Uniti

2.     Chi intende concedere asilo politico ad Edward Snowden

La risposta ad entrambi i quesiti dovrebbe, in linea logica, coincidere: i paesi storicamente antagonisti degli Usa, coloro i quali intendono combattere, anche con la forza, l'egemonia della potenza a stelle e strisce. Ma così NON è emerso, o perlomeno non del tutto.

Nel primo caso, oltre agli imperituri nemici di Washington, Iraq, Arabia Saudita, Iran, Pakistan, Federazione Russa, Repubblica Popolare Cinese, appaiono clamorose sorprese. Prima di tutto gli stessi cittadini americani, ma anche l'amica Unione Europea. In Europa infatti tra gli stati più spiati troviamo l'Italia, la Germania e addirittura i cugini della Gran Bretagna. In Sud America, a differenza di quanto si possa pensare, viste le recenti vicende politiche del Venezuela di Chavez, dell'Ecuador di Correa, della Bolivia di Morales, il paese più intercettato è il Brasile del riformista di sinistra Lula (ora Rousseff). In minor parte anche storici alleati come Messico e Colombia. E' proprio questo il dato che crea i più grossi pruriti alla Casa Bianca: gli States spiano, e anche molto, i più fidati alleati. Elemento non da poco per paesi amici, dove dovrebbe vigere nei rapporti bilaterali la massima fiducia. Un vulnus per Washington da silenziare con le massime cautele. 

Nel secondo caso, invece, i paesi che si fanno avanti per avvallare le richieste di asilo politico della "talpa" sono i nuovi antagonisti degli USA: Venezuela, Ecuador, Bolivia, Nicaragua, Federazione Russa. Nessuna sorpresa ma, per chi non fosse stato attento negli ultimi venti anni, l'equilibrio geopolitico globale non è più evidentemente bipolare: da una parte il blocco est, Russia-Cina non più legato ideologicamente ma rinsaldato dal punto di vista economico, nel mezzo l'Iran degli Ayatollah, e, nello storico "giardino di casa" del Sud Smerica, l'asse boliviano di Venezuela e Cuba con le varianti di Ecuador e Bolivia. Con il gigante Brasiliano che strizza l'occhio a sinistra senza disdegnare gli USA.

Il caso Datagate assume quindi l'aspetto di un immenso breviario sugli equilibri geopolitici nel XXI secolo.


F.S.

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