Per la storia dell’acquisto degli F35 pare non sia giunto
ancora il momento della parola fine. Il Governo è spaccato tra sostenitori
degli F35, tra cui il Ministro della Difesa Mario Mauro, e i deputati contro
l’acquisto, per i quali è visto come
una spesa folle e inappropriata per la
situazione che l’Italia e i suoi cittadini stanno affrontando in questo
periodo.
Gli F35 , prodotti dall’industria Lockheed Martin,
comporterebbero una spesa di diciannove miliardi.
Negli ultimi giorni, la critica è stata portata avanti dal
Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, il quale ha affermato che i soldi
potrebbero essere usati in altri settori, ridimensionando il costo e
acquistando i jet più avanti, quando il prezzo sarà più basso a causa del
passare del tempo e lo sviluppo di nuove innovazioni. Il Ministro Orlando,
durante la trasmissione Agorà, su Rai 3, diretta da Serena Bortone e Giovanni
Anvesra,
propone anche di investire i soldi in tecnologia. Contrario
a queste affermazioni è invece il Ministro della Difesa Mario Mauro, secondo il
quale l’acquisto è necessario per portare la pace, e propone di riportare
l’ordine a centotrentuno caccia bombardieri, come era originariamente, prima
del taglio apportato da Mario Monti durante il suo Governo tecnico, in seguito
alle dimissioni di Silvio Berlusconi.
Ma l’acquisto per sia stato già stato deciso, dopo che il
Consiglio Supremo della Difesa ha bocciato la mozione votata a maggioranza dal
Parlamento, in cui si bloccava l’acquisto per sei mesi, durante i quali si
sarebbero raccolte informazioni e trovate soluzioni riguardo il caso.
La bocciatura è stata giustificata dal fatto che la
decisione riguardante i caccia bombardieri spetta al potere esecutivo e non al
Parlamento.
Nei prossimi giorni la questione tornerà in aula, sancendo
la fine di un dibattito tra i maggiori partiti e società che continua da ormai
troppo tempo.
A.B.
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