La
scorsa settimana il caso dell'estate sembrava essersi risolto in una bolla di
sapone. Come tanti altri. Il governo non era stato informato del blitz della
Digos nell'affaire Shalabayeva-Ablyazov, e pareva dovesse saltare solo qualche
testa nei quadri intermedi all'interno del Ministero degli Interni, come il
capo di Gabinetto del Viminale, Giuseppe Procaccini (secondo il quale Alfano
era stato informato). Invece no, il terremoto è arrivato ai piani alti,
altissimi anzi. E' nato quindi l'ennesimo psicodramma di questo governo
raffazzonato velocemente e già incanalato verso un destino tutt'altro che
roseo.

All'indomani
dell'esito finale si addensano però nuove nubi nell'orizzonte del
non-sfiduciato Angelino Alfano. E' emerso infatti che il 28 maggio, arrivò da
Astana una nota dell'Interpol che chiese di rimpatriare anche Alma Shalabyeva,
"qualora illegalmente in Italia". Il documento è stato allegato alla
relazione di Pansa citata in Parlamento dal ministro. Secondo il quale, però,
l'unico obiettivo della polizia era il "pericoloso latitante"
Ablyazov. Le due versioni quindi, quella esposta in Aula da Alfano, e quella
del Capo della Polizia non coincidono.
Il
Partito Democartico si è sacrificato per la stabilità del paese, prim'ancora
che di quella del governo stesso, ma è inutile negare che la decisione sul caso Ablyazov-Shalabayeva, il No alla
sfiducia, non abbia lasciato pesanti strascichi nel Partito. Il segratario
Guglielmo Epifani rincara la dose: "Il governo esce più debole dall’affare
Shalabayeva, che per noi non è chiuso perché ha prodotto un vulnus impensabile
in qualunque Stato sovrano. Quel che emerge, giorno dopo giorno, è la nostra totale
cessione di autonomia come Paese, sembra infatti che un ambasciatore di una
nazione straniera si sia incuneato nel nostro sistema e sia riuscito a portar
via una donna e una bambina senza che nessuno lo abbia fermato”. Sempre secondo
Epifani, un passo indietro di Alfano sarebbe stato opportuno, ma tale
prospettiva non poteva arrivare direttamente dal PD per non compromettere la
stabilità, già precaria, di Governo e riforme indispensabili al paese. Tensione
ancora altissima dunque. Non sono affatto esclusi nuovi e clamorosi colpi di
scena nell'immediato futuro.
F.S.
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