18 giugno 2013

Congresso e cambiamenti in casa PD



Lunedì prossimo si inizierà a programmare il Congresso del Partito Democratico, che dovrà eleggere il nuovo Segretario prendendo il posto di Guglielmo Epifani, eletto dopo le dimissioni di Pierluigi Bersani, in seguito alla elezione del Presidente della Repubblica.
Già da domani verrà eletto il Presidente della Commissione per il Congresso, e un nome che piace sia a Bersani che ad Epifani è Davide Zoggia, ora capo dell’organizzazione del partito. Questo però non piace a certe correnti interne: Verducci pensa che il ruolo di Presidente sia impensabile per Zoggia, in quanto già occupato in un altro ruolo. Giacomelli invece, Vice Presidente dei Deputati del Partito Democratico, chiede ai colleghi di trovare un accordo almeno sul percorso da seguire. Anche Matteo Renzi attacca il segretario Epifani: il sindaco fiorentino afferma che il partito deve far entrare gente giovane, ma non annuncia la sua candidatura, spinta però da l’ex Segretario Walter Veltroni.

Ma per Guglielmo Epifani i problemi non sono solo per il Congresso, in quanto deve cercare di mettere d’accordo i membri del suo partito, soprattutto in seguito alla lettera da parte di quaranta deputati democratici, indirizzata a lui e a Roberto Speranza. I quaranta richiedono coraggio e innovazione, una scossa al partito in modo da ripartire più forti di prima e riuscire a costituire un Governo degno di essere definito tale. Criticano alcuni errori commessi all’interno, che hanno portato poi alla formazione delle larghe intese, e sottolineano il fatto che Pierluigi Bersani ha pagato più di tutti, e anche più del dovuto. Tra i firmatari della lettera c’è il nome di Alessandra Moretti, portavoce di Bersani durante le elezioni di Febbraio. Anche se con questa lettera - i quaranta deputati - vogliono evidenziare il fatto che il partito deve cambiare per riacquistare la fiducia dei cittadini italiani, ricordano che la direzione avrà sempre il loro appoggio e sostegno. 
Ma nonostante tutto quel che è successo, il Partito Democratico torna a essere il primo partito, come si poteva notare dai risultati delle elezioni comunali con un flop del centro destra che non ha ottenuto nemmeno un Comune. Durante la trasmissione Ballarò di martedì sera, il sondaggio condotto dall’agenzia Ipsos ha evidenziato che dopo una fase di stallo tra i due principali partiti fermi al 27,7%, il Popolo delle Libertà di Silvio Berlusconi si è arrestato al 27.3% mentre si nota un aumento dello 0.8% per il PD. Ma il principale partito di centro destra non è il solo a calare, il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo scende dal 19.8% al 18.5% e la Lega dal 3.7% al 3.5%, con un calo impercettibile dopo la tensione creatasi tra Bossi e Maroni. Anche Scelta Civica di Mario Monti scende sotto la soglia del 6%, toccando il 5.2%, mentre la settimana scorsa era al 5.5. 
Sinistra Ecologia e Libertà di Nichi Vendola invece torna a crescere arrivando al 5%.
A.B.

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