18 giugno 2013

29 ANNI DALLA MORTE DI ENRICO


Quella sera di 29 anni fa in Piazza della Frutta a Padova faceva freddo. Si percepiva nell'aria che qualcosa sarebbe andato storto. Enrico salì sul palco per il comizio nel tardo pomeriggio, davanti alla consueta moltitudine di persone. Nel preciso istante in cui pronunciò la frase, poi rimasta scolpita nella leggenda, "Compagni, lavorate tutti, casa per casa, strada per strada, azienda per azienda", fu colpito da un ictus. Il Segretario si accasciò un momento ma poi stoicamente continuò. Fino alla fine. Enrico Berlinguer si spegnerà pochi giorni dopo, tra le braccia di un'altra grande figura del Novecento italiano, Sandro Pertini. Era l'11 Giugno del 1984.
Il leader del Partito Comunista Italiano continua ad essere ancora oggi, a quasi tren'anni dalla sua scomparsa, la stella più luicente nel firmamento della sinistra italiana. La sua capacità di lettura della realtà italiana nel secondo dopoguerra, l'auspicata intesa tra forze socilacomuniste e cristiano democratiche, il dirimente problema della questione morale si ravvedono chiaramente nell'attuale esperienza del Partito Democratico. Il progetto politico del compromesso storico, tanto ricercato nella seconda metà degli anni '70, quanto brutalmente abortito da forze intransigenti e fuochi incrociati internazionali, l'intesa con Aldo Moro, l'apertuta al mondo cattolico e laico, l'idea di un partito che superasse gli steccati classisti per farsi immanente nella società, sono più che evidenti nel dna del maggiore partito del centrosinistra italiano. Segretario dal '72 all'84, Berlinguer traghettò il principale Partito Comunista d'Occidente (ben più di un milione di iscritti) dalla stretta affiliazione con Mosca ad un passo dal Governo del paese. In pieni anni '70, in piena guerra fredda. Il golpe in Cile, successivamente, però segnò la strada: in quel momento, in quelle circostanze, per l'Italia non era possibile formare un esecutivo che comprendesse la principale forza politica d'opposizione, un terzo dell'elettorato totale. Non vi fu nessun colpo di Stato nè intervento militare straniero, ma la terribile fine di Aldo Moro, altro personaggio chiave del progressisimo italiano, equivalse alla fine del compromesso storico. Fallito tale tentativo, alle soglie degli anni '80, la svolta decisiva: nasce l'eurocomunismo. Il PCI marca definitivamente le distanze dal blocco orientale per proporsi come alternativa di governo. Un'emancipazione dall'ideologia marxista che ha trovato il proprio punto di arrivo nel 2007. L'incontro tra le "masse socialiste e cristiane", preconizzato già da Gramsci durante il fascismo avviene finalmente sotto un unico ombrello: Il Partito Democratico. Il sogno di Enrico era portare alla guida del paese che amava, dei lavoratori, degli studenti, degli ultimi, degli oppressi, della gente onesta, un grande forza progressista: la speranza rimane la stessa.

F.S.

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