18 marzo 2013

Al via il processo per l’ascensore. Sfilano i testimoni.

Entra nel vivo il processo per l’ascensore nella Rocca. Questa mattina, davanti alla sezione penale del tribunale di Padova, sfileranno i primi testimoni nel processo che vede come imputati l’ingegnere Massimo Valandro, 61 anni, di Montegrotto, all’epoca dei fatti dirigente dell’ufficio tecnico di Monselice, l’ex direttore del Parco Colli Nicola Modica, 47 anni, di Padova, il direttore dei lavori Andrea Cisco, 61 anni, di Venezia, Maurizio De Rossi, 48 anni, legale rappresentante della Eurocostruzioni e il direttore dei lavori Roberto Dall’Armi, 53, anni, di Belluno. I cinque imputati sono accusati di abuso edilizio e distruzione di bellezze ambientali in concorso. Per Valandro e Modica c’è anche l’accusa di falso ideologico. Quella fissata per stamattina alle 10.30 sarà di fatto la prima udienza dibattimentale, in cui si comincerà a entrare nel merito della vicenda ascensore. Sempre a meno che non intervenga un rinvio: il legale di uno degli imputati ha presentato un’istanza perché il suo cliente è in malattia.

Ma il processo intanto galoppa verso la prescrizione. Salvo sorprese, comunque, davanti al giudice monocratico sfileranno come testimoni Paolo Munegato, funzionario del Corpo Forestale dello Stato di Monselice, che ha condotto le indagini sulla vicenda; Francesco Corso, primo cittadino di Baone; Gianni Sandon, Francesco Miazzi, e Paolo De Marchi, i tre autori dell’esposto che ha dato il via all’inchiesta giudiziaria. E ancora, a raccontare quanto avvenne nei mesi che precedettero l’avvio del cantiere sarà chiamato Franco Fedocci, funzionario dell’Ente Parco Regionale dei Colli Euganei. Lo stesso tecnico che, incaricato di istruire la pratica ascensore, il 18 luglio del 2007 aveva formulato un parere negativo. Eppure, il giorno successivo l’allora direttore Modica concesse l’autorizzazione all’opera. Per questo ora deve rispondere di aver falsamente attestato la conformità del progetto alle norme ambientali, nonostante si trattasse di un sito di cava dismessa. Lo stesso reato è contestato anche a Valandro, che avrebbe attestato falsamente la compatibilità dell’opera sotto il profilo urbanistico, nonostante l’assenza di un piano particolareggiato, richiesto dal Piano regolatore.
Davanti al giudice oggi sfileranno come testimoni anche volti noti di Palazzo Tortorini: Beppino Zerbetto, oggi assessore all’Ambiente, all’epoca dei fatti titolare della delega all’urbanistica, e Lorenzo Berton, funzionario dell’ufficio tecnico. Infine, testimonieranno il professor Girolamo Sciullo e l’architetto Federico Verderi. Il comitato popolare Lasciateci respirare e l’associazione Italia Nostra sono stati accolti come parti civili nel processo, rappresentate dall’avvocato Eva Vigato di Este. Il cantiere dell’ascensore, sequestrato il 22 maggio 2008, è fermo allo scavo orizzontale. Indipendentemente dalle sorti del processo sembra ormai destinato a non ripartire mai. I fondi europei sono stati dirottati altrove.

dal mattino di padova

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