2 dicembre 2012

Luminarie a Natale, in tanti non le vogliono

Luci, addobbi speciali, mercatino con Babbo Natale. Un pacchetto per la promozione della città nel periodo natalizio, promosso insieme da Ascom, Pro Loco e Comune. Ma la quota di 100 euro a testa va stretta ad alcuni commercianti, che tirano indietro e si rifiutano di contribuire all’iniziativa. A rendere pubblico il fatto uno storico commerciante del centro storico, l’ottico Renato Silvoni, che rivolge un accorato appello ai colleghi “recalcitranti”.
Ma cos’è successo? «Per la prima volta da tanto tempo, siamo riusciti a mettere insieme un articolato programma lavorando in sinergia, Comune, Pro Loco e Ascom» spiega la fiduciaria dell’Ascom, Mirta Fiocco. Le iniziative saranno presentate ufficialmente la prossima settimana, ma il “pacchetto” prevede qualcosa di più rispetto alle “solite” luminarie.

«Gli altri anni avevamo semplicemente la moquette rossa e le cornucopie» spiega. «Quest’anno abbiamo pensato di riciclare quello che si poteva, ma aggiungere qualcosa di nuovo e spettacolare: saranno illuminati soprattutto i monumenti, dal Duomo nuovo alla San Paolo, dalla torre civica alla torretta di piazza Ossicella, proiettando figure sacre. Poi un grande mercatino natalizio, Babbo Natale che aprirà gli eventi l’8 dicembre».
Il problema è che tutto questo si può realizzare se ci sono dei fondi: ai commercianti del centro è stata quindi chiesta una quota di 100 euro più Iva pro capite. Alcuni se la sono presa perché non erano informati e hanno protestato per la quota, facendo sapere che non aderiranno. «Non ho deciso di testa mia» puntualizza Mirta Fiocco «a questo progetto stiamo lavorando da quest’estate e ho fatto tre riunioni, ovviamente, con i commercianti che c’erano». E qui si inserisce l’appello di Silvoni ai colleghi. «Per molti anni mi sono dedicato assieme a tanti amici a portare avanti manifestazioni per l’immagine del nostro paese, mi sono scontrato con tante idee e critiche. Sicuramente chi lavora può sbagliare, ma se lo fa, lo fa in buona fede, specialmente se lo fa gratis» sottolinea Silvoni. «Vi chiedo di rivedere la vostra posizione in fatto di contributo, l’abbellimento del paese ha un aspetto morale di fronte al quale non possiamo far finta di non “esserci”. Noi viviamo con il nostro paese ed è giusto contribuire».

dal Mattino di Padova

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