14 maggio 2012

La nuova sentenza del TAR e Grillo nelle istituzioni

Vorrei collegare un commento alle elezioni amministrative con la nuova sentenza del TAR che accetta il ricorso dei Comuni di Este e Baone contro l’approvazione del revamping Italcementi.
Quanto al caso revamping, non mi sono esaltato troppo l’anno scorso quando fu accettato il ricorso dei comitati, né mi sono strappato i capelli quando il Consiglio di Stato ha rovesciato la sentenza dando ragione (salvo particolari) ai promotori della cementiera che potrebbe diventare inceneritore. Essendo sempre stato contro il revamping, oggi provo soddisfazione per la sentenza, ma non mi lascio trascinare da facili entusiasmi di una politica che sta diventando sempre più infantile e somiglia più al tifo da stadio che a ragionamenti. Pronta a passare dall’esaltazione allo scoramento nell’arco di poche settimane.


Cominciamo con dire che il costante ricorso ai tribunali è una patologia della politica bloccata sui contenziosi anziché basata su decisioni legittime. Dare importanza e potere alla Magistratura significa delegittimare gli organi rappresentativi su cui si basa la nostra democrazia. Quindi, va bene essere contenti di questa sentenza del TAR, ma ricordiamoci di essere insoddisfatti del fatto che siamo stati costretti a ricorrervi!

La prossima volta non dobbiamo sperare in altre sentenze favorevoli, ma nel fatto che si deciderà secondo le norme e si avranno istituzioni che rappresenteranno davvero l’opinione dei cittadini.

Per questo oggi è importante operare su due importanti fronti: l’uno la riforma delle istituzioni democratiche a cominciare dalle primarie, ma senza dimenticare la legge elettorale e la legge per l’elezione degli organi amministrativi comunali che a mio parere è responsabile dell’incultura politica in cui è piombato il paese.

L’altro la presenza nella politica istituzionale. Per questo – e solo per questo – Grillo merita rispetto. Sebbene non condivida il linguaggio e buona parte dei contenuti gridati da Grillo, dobbiamo riconoscergli che ha avuto il coraggio di presentarsi alle elezioni e di eleggere i suoi rappresentanti, partecipando così al funzionamento delle istituzioni. Lo stesso avrebbero dovuto fare tanti altri gruppi e comitati che invece si limitano alla protesta e cercano carriere politiche intrufolandosi e sparpagliandosi nei partiti che diventano sempre più incoerenti.

Si deve restituire alla politica il primato nelle decisioni, creando liste e partiti con programmi precisi e intelligenti. Non si deve perdere tempo in ricorsi alla Magistratura se non quando è davvero necessario. Nel caso del revamping lo era, ma ci ha fatto dimenticare il resto dell’attività politica che è quella che conta.

Bene ha fatto nel suo intervento Antonella Buson a sottolineare la discontinuità con la precedente amministrazione del Parco Colli e a ribadire l’esigenza di rilanciare una politica attiva per l’ambiente e la salute, nel Parco e in generale!

Riceviamo e pubblichiamo questo contributo interessante da Corrado Poli 

1 commento:

  1. Non capisco cosa c’entri Grillo con l'azione dei comitati "Lasciateci respirare" ed "E noi?". Anche se sembra quasi goffo pretendere di paragonarne l’importanza e la portata con un movimento nazionale come quello di Grillo, lo prenderò come un complimento!
    Ma non posso non stigmatizzare la contraddizione del tuo scritto, soprattutto laddove critichi i comitati per non essere scesi in politica: forse ti è sfuggito (pur avendolo sottoscritto) che entrambi i comitati che colleghi al revamping sono apolitici e apartitici per statuto. Chiunque lo desideri, può presentarsi alle elezioni politiche con un proprio programma , ma non i comitati!

    Non capisco inoltre la subdola denigrazione nei loro confronti: non puoi certo negare che si tratta di una spontanea espressione del senso civico e democratico di tante persone, che sacrificando il loro tempo e non solo, reagiscono a quella che tu chiami “incultura politica”. Cos’è che ti dà così fastidio?

    Perciò, invece di proclamare le solite astratte teorie, se come dici ti sta a cuore il bene della collettività e del territorio, sarebbe meglio scendere alle quote più basse e impegnarsi in modo pragmatico per risolvere questioni concrete.

    Se invece, come sembra, l'interesse prevalente è quello di avere visibilità per motivi personali, allora sarebbe molto più corretto intellettualmente, proporsi per le proprie idee, piuttosto che insistere con un incessante tantra (scioccamente) a criticare l’operato di chi ha il coraggio di metterci la faccia in ciò in cui crede.
    PS.
    Nel caso, come nella più antica letteratura Vedica, il tuo Mantra avesse essenzialmente il significato e la funzione di "invocazione" ai Deva per ottenere la vittoria in battaglia, allora saresti il benvenuto.
    Basterebbe solo che tu lo spiegassi, in modo accessibile, a molti di noi.

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