15 maggio 2012

Buson: "Sentenza Tar. Al Parco spetta ora un importante ruolo"

Con la sentenza 651/2012 di Mercoledì 9 maggio il Tar ha accolto il ricorso dei Comuni di Este e Baone annullando e dichiarando «illegittima» l'autorizzazione paesaggistica rilasciata il 13 dicembre 2010 dall'Ente Parco Regionale dei Colli Euganei, e la delibera della Giunta Provinciale di Padova del 29 dicembre 2010, con cui si dichiarava compatibile il progetto di revamping.
I giudici sottolineano come ci sia incompatibilità tra il Progetto proposto da Italcementi e le norme del Piano Ambientale delle quali essi forniscono un’ analisi minuziosa ed un’ interpretazione che non lascia dubbi su come le autorizzazioni rilasciate siano state in netto contrasto con tali leggi di tutela.

Inoltre il Tar insiste sull’ illegittimità dell’autorizzazione rilasciata dall’ allora Presidente del Parco Colli, Chiara Matteazzi, ritenendo di trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica per verificare un eventuale abuso d’ufficio in riferimento al milione di euro che Italcementi doveva versare all’Ente Parco secondo la convenzione stipulata il 13 dicembre 2010 tra la ditta, il parco Colli e il Comune di Monselice. “Si pone il dubbio - scrive il Tar - che la somma che Italcementi si è obbligata a pagare, per finalità di interesse pubblico, costituisca un motivo di persuasione, affinché il presidente dell'Ente Parco procedesse al rilascio dell'autorizzazione paesaggistica impugnata, anche a costo di rilasciare un'autorizzazione illegittima”.
La sentenza arriva in un Ente Parco rinnovato nei suoi organi di governo: la Presidente Matteazzi ha lasciato l’incarico per fine mandato ed il nuovo Consiglio( insediatosi nel novembre 2011) ha trasversalmente condiviso un programma di governo che è innovativo soprattutto per quanto attiene l’aspetto di tutela ambientale e paesaggistica del territorio.
In riferimento alle attività incompatibili – cementifici, a gennaio il nuovo Comitato Esecutivo ha attivato un tavolo, che contrariamente al passato è aperto a tutte le parti interessate ( comuni, cementifici, sindacati, comitati, ecc,), con l’obiettivo di condividere l’accordo previsto “ per il coordinamento delle azioni di contenimento dell’impatto ambientale e paesistico e per concertare, con le aziende stesse, strategie di adeguamento,ed eventuale riconversione e/o rilocalizzazione delle attività e degli impianti, ai sensi dell’art.19, comma 3 del Piano Ambientale”
Alla luce della sentenza del Tar, questo percorso diventa importantissimo e va proseguito con determinazione: ora il Parco Colli acquisisce il ruolo fondamentale di coinvolgere tutti gli attori e farsi promotore del superamento di una fase che ha fatto del nostro territorio la capitale della produzione del cemento, vista l’esistenza di ben tre cementifici nell’area; lo farà con un approccio che dovrà essere unitario e quindi riguardare tutti e tre gli stabilimenti, non solo Italcementi.
Il Parco assumerà un ruolo diverso da quello interpretato dall’ex Presidente Chiara Matteazzi, un ruolo non schierato e finalmente coerente con l’impostazione del Piano Ambientale che guarderà al futuro con un progetto di tutela e di sviluppo alternativo dell’area Parco Colli.

Antonella Buson
Comitato Esecutivo Parco Colli

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