7 marzo 2012

Sempre contrari all'ascensore. Apriamo una riflessione sul ruolo del Parco Colli.

La decisione della magistratura che ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio del pm per 5 imputati per diversi capi d’accusa fra cui falso ideologico, abuso edilizio e distruzione di bellezze ambientali a quasi 5 anni dalla chiusura del cantiere dell’ascensore della Rocca conferma, ove ve ne fosse stato bisogno, le perplessità e i dubbi che molti cittadini, associazioni e forze politiche hanno sollevato sulla realizzazione di quest’opera.
Purtroppo si deve constatare con amarezza che gli elementi alla base della scelta di bloccare i lavori erano stati sollevati in diverse occasioni, tra cui il consiglio comunale di Monselice, senza alcun esito da parte delle istituzioni locali. L’esito di tutta questa vicenda è sotto gli occhi di tutti: le ingiustificate arroganza e perseveranza con le quali, nonostante le evidenti perplessità, anche di natura tecnica-geologica, si è voluto comunque portare avanti il progetto hanno portato soltanto risultati negativi per l’intera collettività: un danno ambientale enorme, con la Rocca danneggiata in modo irreparabile, costi elevati, tempi lunghi e incerti di riapertura dei luoghi violati. E tutto questo per realizzare un’opera inutile, sulla base di un progetto approssimativo.

Infatti, a prescindere dall’esito giudiziario della vicenda, resta il fatto che un bene che è patrimonio di tutta la cittadinanza continua ad essere in ostaggio, senza alcun intervento da parte dell’amministrazione che, con una visione miope, continua a credere in un progetto di cui non si sente alcuna necessità, soprattutto in un contesto sociale in cui le priorità per le casse comunali dovrebbero essere altre, senza contare il rischio elevato che i costi per ripristinare i luoghi ricadano a carico della collettività. Invitiamo il sindaco ad attivarsi piuttosto per liberare la cava della Rocca, che non ricade sotto il sequestro, così da poter almeno beneficiare della possibilità di tornare ad utilizzare quello spazio.
Mi sembra quindi opportuno ribadire gli elementi di contrarietà sulla realizzazione di quest’opera, aprendo una ulteriore riflessione che va oltre l’esito giudiziario.

Interroghiamoci sul ruolo di tutela e sulle funzioni che svolge l’Ente Parco Colli che allora aveva dato l’autorizzazione nonostante il parere negativo del tecnico che aveva istruito la pratica. Il tema non è secondario, anche alla luce delle note vicende che mettono al centro dell’attenzione l’Ente anche sulla controversa vicenda del revamping Italcementi.

Sui tavoli regionali è in discussione una proposta di legge che dovrebbe riformare ruolo e funzioni dei Parchi Regionali. Non vorrei che - sulla scorta di queste controverse vicende monselicensi - qualcuno pensasse all’abolizione di questo ente, determinando, a mio avviso, conseguenze più devastanti di quelle che un suo discutibile funzionamento rischia di produrre. Il mondo politico deve aprire un dibattito molto approfondito sul rapporto fra Parco Colli e pianificazione delle linee di sviluppo del territorio che lo circonda, ma deve evitare il rischio di gettare il bambino con l’acqua sporca.


Pierluigi Giaccarello
Segretario Partito Democratico di Monselice

7 commenti:

  1. La questione ascensore e quella di portata ben maggiore dei 3 cementifici all'interno del Parco Colli impongono un approfondita verifica di quello che il PD intende fare.
    La paura di non buttare il bambino assieme all'acqua sporca non può giustificare il continuare a lascire il bambino in acqua putrida.

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  2. Gentile Leandro,
    mi permetto di risponderti in modo colloquiale visto che ci parliamo anche fuori dalla piazza telematica.
    Nel merito, come ho scritto, credo che sicuramente si debba aprire un dibattito sulle funzioni del Parco Colli e su come possa questo ente possa effettivamente determinare le linee di sviluppo della nostra area in futuro.
    In merito al revamping il direttivo del PD di Monselice ha elaborato una posizione che sta confrontando con il livello provinciale del partito (che sul punto in passato si era espresso con una linea chiara) e con la sua assemblea degli iscritti convocata per lunedi prossimo.
    Personalmente ritengo che, fatta salva l'ammissibilità del progetto su cui abbiamo espresso le nostre perplessità e non rinnegando l'idea di uno sviluppo diverso per il territorio (che chi governa i nostri territori da anni non ha avuto il benché minimo interesse a determinare), un soggetto politico che crede nello stato di diritto non può avere un atteggiamento passivo rispetto ai fatti che accadono.
    Il PD non è un comitato (e non intendo con questo esprimere un giudizio di merito, ma di fatto): deve cercare di rappresentare sia la posizione dei cittadini preoccupati per il contesto socioeconomico (i lavoratori dell'impianto e dell'indotto, le loro famiglie), sia quelli che temono per la salute propria e dei loro figli. Un equilibrio di non facile quadra e che apre, lo riconosco, a posizioni che rischiano di essere percepite come contradditorie. Senza il bisogno che nessuno si permetta di fare la caccia alla streghe o abbia interesse a mantenere una spaccatura così forte in città, la cui responsabilità per ora è attribuibile soltanto all'atteggiamento di chiusura del Sindaco Lunghi.
    Di certo - parlo per il momento a titolo personale - credo che la sentenza fissi un punto di non ritorno dal punto di vista giuridico. Lo sforzo che il PD può e che, a mio avviso, deve fare è quello di non restare spettatore nell'arena dei favorevoli e contrari, ma parte attiva in ambito locale per fare in modo che la convenzione che il Sindaco ha dichiarato di voler sottoscrivere con Italcementi garantisca che l'intervento, se autorizzato dopo la sentenza del Consiglio di Stato, sia effettuato con il maggior numero di garanzie per la cittadinanza:
    1) gli impegni sul mantenimento delle finalità produttive dell’impianto e il divieto permanente di utilizzo di ogni combustibile e materia prima derivante dal ciclo dei rifiuti (è stato autorizzato un cementificio non un inceneritore);
    2) il mantenimento degli attuali livelli occupazionali durante la vita dell’impianto;
    3) la dismissione con smaltimento e bonifica dell’area a carico di Italcementi;
    4) un preciso impegno rispetto al tema delle emissioni di cui non si fa menzione nella convenzione.
    Ritengo che le autorizzazioni che nel tempo saranno richieste dovrebbero essere subordinate al rispetto permanente degli impegni presi dall’azienda. Impegni su cui saremo chiamati a controllare con strumenti condivisi che permettano giudizi indiscutibili e sanzioni certe qualora non siano onorati.
    In ogni caso, nei prossimi giorni, il PD di Monselice si esprimerà con una posizione ufficiale e condivisa.

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  3. Gentile Pierluigi,
    ringrazio per la pronta risposta dalla quale però, mi sembra, sia evidenziata , mi sia concessa la franchezza, una certa confusione.
    Quella principale è che la sentenza del Consiglio di Stato abbia sancito che il revamping si farà.
    I giudici hanno semplicemete stabilito, in base alla forma, che di ristrutturazione si tratta e non di nuovo impianto.
    Altre questioni, sia di carattere giuridico che tecnico, che dovrebbero essere note, sono aperte.
    La mia impressione , ma spero di sbagliarmi, derivata dall'analisi dai 4 punti evidenziati è che ci sia molto più interesse a partecipare alla gestione del revamping piuttosto che verificare preliminarmente, e con reale conoscenza, gli sbandierati 3 capisaldi del progettoe cioè:
    1. investimento di 160 milioni di euro.
    2. mantenimento totale dell'occupazione
    3. riduzione del 50% legli attuali limiti di emissiioni di legge.
    Non è questa la sede per affrontare nel dettaglio questi pilastri che molti hanno definito non di cemento ma di argilla, altri come semplici specchietti per allodole.
    Gli elementi per valutarli e capirne la reale portata ci sono, sono disponibili. Basta volerli esaminare. Cosa che fino a questo momento molti si sono ben curati dal fare.
    Che i comitati non siano dei partiti è chiaro come è evidente che non dovrebbero esistere se i partiti fossero in grado di gestire in modo corretto e preparato le questioni che interessano il territorio.

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  4. Per la prima volta mi sembra di poter apprezzare la presa di posizione del PD di Monselice o almeno del suo nuovo segretario. Spero che finalmente il PD monselicense esca dall'ombra tediosa e integralista ambientalista di Miazzi, che fa parte del SEL, e da quella del duo Este-Baone, che fanno i loro interessi, e che proponga una nuova linea politica condivisa sulla questione cementificio.
    Spero anche che si cominci a parlare di sostenibilità ambientale e non solo di ambientalismo.
    In più occasioni Italcementi ha dichiarato di voler fare di questo stabilimento una eccellenza per quanto riguarda le prestazioni ambientali: la puntuale verifica delle parole (e in alcuni casi di accordi scritti)riguardanti livelli emissivi (la cui riduzione è prevista ben oltre il 50%), il manenimento dei livelli occupazionali, del ritorno sul territorio ritengo debbano essere i compiti di chi fin'ora si è sempre opposto a questo progetto.
    Se poi, come Belluco, si è come San Tommaso e si preferisce rimanere sull'Aventino .. beh ognuno fa ciò che vuole finchè non limita la libertà degli altri.
    Vedo che Belluco, come Miazzi, vuole continuare a ricercare lo scontro con tutto il resto della società: spero che non voglia arrivare a fare la guerra dei poveri che non porta benefici a nessuno, tutt'altro.
    Le auguro un proficuo e buon lavoro nel nuovo incarico.
    Mario

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  5. Pierluigi Giaccarello9 marzo 2012 alle ore 10:25

    Gentile Mario,
    la ringrazio per l'attestato di stima ma soprattutto per gli auguri di buon lavoro.

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  6. Cari tutti,
    purtroppo l'esito giuridico, con l'aria che tira in Italia, uno volta spostata a Roma la contesa, difficilmente poteva essere diverso. Il diritto non è una scienza esatta: ancor meglio della fisica la realtà dei fatti è più che influenzata dall'osservatore. Speravo francamente che non saremo stati noi l'ennesimo gruppo di topini a dimostrare ancora una volta questo teorema. E' un assunto antico quanto la Rivoluzione Francese e l'Illuminismo, periodo in cui nasce l'illusione della Giustizia, basta leggere le pagine centrali della 'Filosofia nel boudoir' del Marchese de Sade ( proprio lui non a caso...trattandosi di prendere da dietro se ne intendeva, davvero ). Il nostro scrisse che è pura illusione l'idea che un giudice possa determinare la Verità. Ora questa nozione è ben chiara a chi si occupa di politica. Coloro, infatti, sanno benissimo che la verità è frutto di una visione condivisa, nella migliore delle ipotesi democratiche. A questo punto, non poteva non accadere che la verità ( minuscolo ), che legge come 'ristrutturazione' il progetto inerente l'attuale impianto, trionfasse. La Giustizia ha sentenziato in questo modo. Allora, dobbiamo stupirci di questo ? Io purtroppo non lo sono, l'ho scritto più volte. Chi ha sbagliato ? Su questo non possiamo essere ciechi: va bene l'interpretazione della realtà, ma se torno alla sera e riempio di botte mia moglie, posso anche cercare di raccontare ai vicini e al Pronto Soccorso che è caduta, che questo e che quello, ma mia moglie ammaccata rimane. E' un dato di realtà, quello. Quindi se da oggi possiamo scordarci di riavviare un percorso Vero ( maiuscolo ) di sviluppo dell'economia dell'area del Parco Colli, questo è un dato di realtà. Chi lo determina ? Certamente l'Italcementi e chi non ha trovato una soluzione diversa a quella di reinserire nel Parco Colli l'impianto. Ci sono quindi, nel gruppo, i politici che hanno sempre sostenuto la scelta. Non gli oppositori.
    Però, se si fosse proposta una mediazione per spostare l'impianto in altra sede, forse, si sarebbe trovata la quadra, salvando ciò che tanto è stato caro a De Sade ed anche l'investimento di Italcementi.
    Ora la partita è davvero difficile.

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  7. All'Anonimo Mario forse valeva la pena che, per dignità, il nuovo segretario del PD rispondesse, difendendo Miazzi che è stato il suo candidato Sindaco e il Comitato "Lasciateci respirare" che tanto ha speso e spende a vantaggio di questo territorio!
    Se invece si crede di fare politica buttandosi dalla parte del "formenton", certamente allora i Comitati sono una cosa diversa dai partiti.
    Infatti hanno uno scopo chiaro che non è l'esercizio del potere, costi quel che costi!
    Attendersi che il PD dica qualcosa di "sinistra" è davvero difficile!
    Forse dovrebbe almeno provare a dire qualcosa di coerente.

    Ulisse

    PS... dobbiamo sperare nella crisi? il PD polesano ha voluto la centrale a carbone ed ora ENEL forse ne rinvia la costruzione perché con la crisi si è ridotta la domanda di energia... Sarebbe stato più sensato proporre delle alternative di sviluppo che escludessero uno stabilimento ad alto impatto ambientale all'interno di un Parco!

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