I poveri aumentano, dice la Caritas. Notoriamente comunista, la Caritas dovrà ora guardarsi dalle forme subdole di boicottaggio di cui sono oggetto i disfattisti d'Italia: certe cose non si dicono. La verità non conta, è tutta propaganda nemica. Chi racconta la realtà deve essere messo a tacere. La Caritas non è un giornale, non vive di inserzioni pubblicitarie, non sta nelle logiche di mercato: troveranno un'altra forma per strangolarla. Vedrete. I diktat berlusconiani possono avere effetti a scoppio ritardato. A volte serve il tempo che serve. Vi ricordate quando, al telefono, prendeva a male parole il fidato Masi perché incapace persino di zittire Santoro? Masi farfugliava. Poi si è messo al lavoro. Ecco, oggi porta a casa il risultato. Bravo, bravissimo. Qual è il premio che gli spetta? Masi dovrebbe andare a casa, in un paese normale un paese civile e democratico. Il servizio pubblico è di tutti: tutti quelli che pagano il canone per avere un'informazione che rappresenti tutte le voci e le posizioni in campo. Se è al servizio di uno solo, come risulta evidente dalle premesse e dalle conclusioni - l'ordine, tardivamente, è stato eseguito - non può dirigere un'azienda pubblica. Prendiamo in prestito le parole del presidente della commissione Antimafia, Beppe Pisanu: non sono degni. Indegni di rappresentare gli italiani coloro che risultano al servizio non del paese ma di chi li ha indicati - nominati - in una posizione di potere. Lo scontro tra il ministro Maroni e Pisanu è il tema politico del giorno: formidabili gli argomenti dell'uno e dell'altro, leggete e fatevi un'idea. Pisanu ha chiesto alle prefetture di avere la lista dei candidati e degli eletti alle amministrative che sono privi dei requisiti del codice di autoregolamentazione valido per tutti: non si candidano i rinviati a giudizio e/o i condannati anche solo in primo grado. Non è stato osservato. Siamo in gradi di dirvi in nomi dei "non degni": un elenco parziale perché parziale è per ora la lista. Sedici eletti, un centinaio di candidati che sono stati rinviati e giudizio o condannati. Parliamo delle amministrative, sarebbe molto interessante applicare lo stesso principio alle politiche e andare a fare la conta in Parlamento. Appuntamento a domani, per questo.
Dice la Caritas che sono poveri i separati: i nuovi poveri. Non possono permettersi i costi del divorzio, precipitano nell'indigenza. Alla classe politica che ci governa, a partire dal capo supremo, non succede. La classe politica si preoccupa delle sue garanzie, dei suoi privilegi, della sua immunità. Davvero divertente, diciamo tragicomico, il resoconto del Congiurato di oggi: alla notizia che le liste elettorali potrebbero non essergli favorevoli Ignazio La Russa pensa di fare un suo gruppo parlamentare autonomo, proprio come Fini. Ecco in cosa consiste l'adesione alla causa: nel modo più efficace per avere riconfermati i posti e i seggi, il potere.
P.s. Abbiamo risposto una sola volta, civilmente e con argomenti di sostanza, alle aggressioni quotidiane di Feltri&Sallusti. Ieri Feltri ha scritto che dovrei prendere la pillola o abortire per non generare altri cretini. Naturalmente ne risponderà in tribunale. Non sono questioni che possano interessare gli italiani. Non c'è niente da commentare: consuete minacce. Solo teniamolo a mente, alla prossima campagna antiabortista. Chissà se Ferrara vorrà intervenire.
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