24 dicembre 2014

BIODIGESTORE DI SAN BORTOLO - SINDACO LUNGHI, BATTA UN COLPO!

Il fiume Noce è un fiume della Basilicata. Esso nasce pochi chilometri a sud est di Rivello, paese natio del nostro sindaco, dalle pareti scoscese del massiccio del Sirino, e prende decisamente verso sud, in direzione del mare. Calmo e placido d'estate, è noto per le sue piene invernali, quando con irruenza e decisione, tra cascate impetuose, lisci mulinelli e lucenti sciabordii, cerca il suo percorso verso il Tirreno, imponendo la propria presenza alla calma di seta dei silenti monti lucani.

E Francesco Lunghi qualcosa deve aver ereditato dalle acque che lo bagnarono infante, visto che anche la sua presenza non passa affatto inosservata. Sempre loquace e prolisso ai consigli comunali, aiutato in questo anche dalla non disprezzabile qualità di parere credibile anche quando dice spalancate castronerie, il nostro sindaco mostra di bearsi al suono della sua stessa voce, spiega, esclama, chiama, richiama, ironizza (male, non è l'ironia uno strumento che padroneggi a dovere), ammonisce, suggerisce, blatera, si costerna, s'indigna, s'impegna e tutto quanto il resto.

Eppure su di una questione che ha tenuto banco nelle ultime settimane, la proposta costruzione del biodigestore dell'Agricola Berica a San Bortolo, il primo cittadino monselicense pare aver abbandonato l'entusiasmo brillante tipico di una fiumara in piena per adottare la discreta calma del mare di Maratea in un giorno di bonaccia. Totalmente defilato in atti e parole, ha lasciato l'intera vicenda nelle mani della volenterosa assessora Bedin, che ha fatto peraltro un buon lavoro.

Ma perché il sindaco, su una questione tanto importante che, caso non frequente, vede la maggioranza e l'opposizione unite verso un obiettivo comune, non ha ritenuto di spendersi in maniera più esplicita? Quali considerazioni l'hanno portato a smettere i panni di eterno protagonista per indossare quelli del grigio comprimario? Forse che ha informazioni o interessi che gli suggeriscono l'inopportunità di esporsi troppo sulla questione?

Quel che è certo è che con la decisone della commissione VIA, che ha dato la propria approvazione al progetto, la possibilità di avere un impianto altamente inquinante a Monselice diventa estremamente concreta. Manca l'assenso del consiglio regionale, ma considerato che l'unico verde a cui veramente tiene Zaia è quello che colora la propria logora divisa leghista, le speranze rimaste rischiano seriamente di rivelarsi vane.

"Aspettiamo di leggere con precisioni prima di valutare azioni legali" dice Lunghi, ancora ancorato alla prudenza più stagnante "Adesso in ogni caso il problema diventa politico più che tecnico: parleremo con la giunta regionale".

Speriamo che davanti a Zaia il sindaco mostri un atteggiamento più deciso e risoluto di quanto fatto finora, altrimenti ai cittadini di San Bortolo non resterà che sbuffare e tenersi il biodigestore, sbuffante anch'esso.




Nessun commento:

Posta un commento

Facci sapere cosa ne pensi...

Cerca nel blog