Pubblichiamo in seguito l'emendamento proposto (e poi bocciato dalla maggioranza) dal nostro Capogruppo Rino Biscaro al consiglio comunale del 5 Settembre, nel quale si riporta anche la posizione e le proposte del Partito Democratico.
Come capogruppo del PD posso affermare che anche noi
abbiamo preso contatti con il nostro Ministro Zanonato per far si che si attivi
con tutti gli strumenti che è in possesso per dare risposta a questa grave
situazione venutasi a creare con la chiusura di Italcementi.
Emendamento
alla mozione presentata dal Pdl:
La
gravità della crisi economica ed occupazionale nella Bassa Padovana non può
essere aggravata dall’irresponsabile e improvviso disimpegno di un altro
importante gruppo industriale con l'ulteriore perdita di centinaia di posti di
lavoro.
Il
Partito democratico, alla luce anche delle evidenti difficoltà riscontrate
dalla giunta e dal sindaco di Monselice nel trovare soluzioni idonee e condivise con il territorio
per conciliare salute, lavoro e rispetto ambientale, si impegna attivamente per contrastare la preannunciata
chiusura dello stabilimento dell'Italcementi di Monselice unitamente alle
rappresentanze sindacali, imprenditoriali ed alle istituzioni territoriali, regionali e
nazionali.
Il
Consiglio Comunale e la Giunta di Monselice
Considerata:
-
La preannunciata
chiusura dello stabilimento Italcementi verso la quale manifestano la più netta
e ferma contrarietà
-
La gravità della crisi
economica ed occupazionale nella Bassa Padovana, che non può essere aggravata
dal disimpegno di un altro gruppo industriale con l’ulteriore perdita di
centinaia di posti di lavoro
-
E alla luce delle nuove
dichiarazioni fatte dalla cementeria Italcementi
Decidono di:
-
Chiedere all’azienda di
tener fede agli accordi già presi con sindacati e istituzioni, mantenendo
invariata la data del 2015, come anno in cui effettuare la dismissione del
sito;
-
Questa sera non siamo
qui a dare una soluzione in alternativa al sito di Italcementi come le proposte
che tanti altri propongono, ma siamo qui a chiedere un tavolo aperto a tutte le forze politiche,
come già più volte sollecitato dall’inizio dell’ “Operazione Revamping”, che
riesca coraggiosamente a disegnare nuove prospettive occupazionali da
sviluppare sul territorio, a maggior ragione se l’azienda persegue l’obbiettivo
di lasciare lo stabilimento di Monselice;
-
Chiedere un coordinamento
degli strumenti legislativi nazionali (Reti di impresa e Contratti di Sviluppo)
con le normative regionali, di ricerca/innovazione e di tutela ambientale per
sostenere anche con adeguate risorse la progressiva ridefinizione di un nuovo
assetto dello sviluppo nel territorio in aree compatibili;
-
Di richiamare ed impegnare tutti i soggetti, a
partire dall’Italcementi al rispetto e all’attuazione delle deliberazioni e
prescrizioni in materia ambientale in modo da favorire l’avvicinamento a
soluzioni comuni e condivise;
-
Chiedono di assicurare ai
lavoratori coinvolti direttamente ad indirettamente la rapida concessione degli
ammortizzatori sociali e ogni altro strumento di politica attiva del lavoro che
favorisca il miglioramento delle competenze professionali, anche per permettere
se necessario una più rapida ricollocazione lavorativa.
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