Giorni di tensione per il Ministro delle Pari Opportunità
Josefa Idem, che ha dovuto rassegnare le dimissioni in seguito allo scandalo
dell’IMU non pagata.
A quanto pare, l’ex Ministro, residente a Santerno, una
frazione di Ravenna, aveva due abitazioni, ma per pagare meno una era indicata
come abitazione del marito e la famiglia, mentre l’altra era una palestra.
Dopo un controllo da parte dei tecnici del Comune, si è
scoperto che dal 2008 al 2011 non sono state pagate tasse relative alle
abitazioni, l’ICI.
Non appena la scoperta si è diffusa, i principali giornali
hanno riportato la notizia, approfondendo la questione nei dettagli, fino ad
approdare in Parlamento.
Il Capo Gruppo al Senato del Movimento Cinque Stelle, Nicola
Morra, ha posto un’interrogazione in Senato riguardante le tasse non pagate al
Ministro Idem, chiedendo spiegazioni e cosa intenderà fare una volta che le
notizie verranno confermate.
Anche la Lega Nord è insorta, richiedendo le dimissioni del
Ministro della Pari Opportunità, e che se non fossero avvenute, avrebbero
richiesto il voto di sfiducia.
“Su tutta la vicenda ho dato tutte le carte ai miei
avvocati che spiegheranno tutto. Ogni altra mia dichiarazione può essere male
interpretata. Non ho voluto dichiarare niente in questi giorni, tutti questi
aspetti sono stati in mano ai miei tecnici” (Fonte:Corriere.it), con queste
parole Josefa Idem si è espressa riguardante la situazione.
Cinque giorni dopo la nascita del fatto, giunge dal Presidente del Consiglio
Enrico Letta la notizia delle dimissioni da parte del Ministro, la quale ha
affermato che ci pensava da tempo, che l’avevano avvertita che fatti come
questo erano all’ordine del giorno per un politico, e che se prima aveva deciso
di non rinunciare al posto, dopo l’incontro con Letta ha dovuto prendere la
decisone.
Il fattore che ha convinto Josefa Idem a dimettersi sono state le
continue pressioni dai media ma soprattutto le offese ricevute da alcuni
esponenti dei principali partiti di opposizione.
La redistribuzione delle deleghe sono già state presentate al Consiglio
dei Ministri.
A.B.
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