21 maggio 2013

"Il cambiamento siamo noi" la relazione programmatica del nuovo segretario



IL CAMBIAMENTO SIAMO NOI



“Vincere la morte mediante il fare.”
Eugenio Colorni




Il quadro politico che oggi ci troviamo ad affrontare non è dei più felici. Veniamo da un periodo duro, molto difficile. Un periodo di mobilitazione generale che speravamo ci consegnasse, con le elezioni dello scorso 24-25 Febbraio, un nuovo governo di centro sinistra. Speravamo in un esecutivo forte e preparato, in grado di attuare subito politiche utili a rialzare il nostro paese. Purtroppo le cose non sono andate come speravamo ed oggi ci ritroviamo a governare, per senso di responsabilità, con lo stesso nemico a cui avevamo dichiarato guerra. Lasciatemi dire amici che non è facile, non è facile accettare tutto ciò.
Di fronte a questa situazione alcuni hanno pensato che fosse ora di prendere le distanze. Probabilmente per avvicinarsi ad altri gruppi politici o più semplicemente per rimanere, ma come militanti, non rappresentanti di un partito che non gli rappresentava più. A queste persone, va comunque la nostra gratitudine per ciò che hanno con noi costruito e il nostro “in bocca al lupo” per ciò che in futuro gli aspetta, sperando di rincontrarli presto. Persone che non vanno demonizzate: sono amici e compagni che non hanno sopportato il peso di scelte così difficili e controverse da dover prenderne le distanza. Permettetemi di dire però che a volte il clamore per pochi che escono rischia di sovrastare i tanti che invece restano e, a testa bassa, continuano a lavorare. Perché siamo ancora in tanti a credere in un grande partito pluralista dove ciascuno possa liberamente esprimersi e dove si possa finalmente far crescere una nuova generazione, propria solo del Partito Democratico.

Ed è proprio di questa nuova generazione che io faccio parte. La mia prima tessera risale al 2008, prima non ce ne sono state altre. Sono nato nel PD. I partiti che in esso si sono assorbiti rimangono fonte inesorabile di esperienze e valori che ritroviamo quotidianamente nella nostra azione politica, ma la storia è andata avanti e ci ha fornito un nuovo grande spazio in cui discutere, è ora che a questo spazio diamo dei rappresentanti al passo con i tempi, non possiamo più permetterci di creare barriere e divisioni proprio in casa nostra: una casa che è uguale per tutti, come uguale è la nostra tessera. Questo è il partito di cui sono onorato di essere un coordinatore locale e per questa entità, coesa, voglio lavorare quotidianamente.

Il nuovo direttivo  si deve porre al centro della sua modalità d’iniziativa politica due binari.
-Il primo è la riformulazione dell’immagine e degli strumenti di comunicazione.
E’ fondamentale che recuperiamo tutti l’entusiasmo perso. Non è una sfida facile, me ne rendo conto, ma possiamo ancora ricostruire. I nostri dirigenti nazionali, non potendosi sottrarre ai loro ruoli istituzionali, hanno a volte dato pretesto per sollevare dubbi e polemiche, giustificabili in alcuni casi, meno in altri. Ma qui non ci sono auto blue blindate, non ci sono stipendi da centinaia di migliaia di euro all’anno e non c’è nemmeno un gran fondo da cui attingere. Nulla di tutto ciò. Nei territori troviamo gratuità, passione, spirito di servizio. Queste sono le parole chiave per fare politica in mezzo alla gente e noi le conosciamo bene. Allora io dico: insegniamo ai nostri elettori a considerarci per quello che siamo veramente, persone normali, persone oneste.

Altra attenzione da tenere è quella di organismo politico che, seppur territoriale, non può sottrarsi dall’usare i nuovi mezzi di comunicazione digitale. Già tanto è stato fatto nel merito, ma credo si possa migliorare ulteriormente la nostra comunicazione. Ad esempio incentivando l’utilizzo del formato video, ma anche ristrutturando il nostro sito o tornando ad utilizzare in modo attivo le pagine presenti nei social network (facebook e tweeter).
Non dimentichiamoci comunque del formato cartaceo. Nel’ultimo anno abbiamo infatti realizzato per due volte un notiziario di poche pagine sull’attività del centrosinistra in consiglio comunale. E’ mia intenzione continuare su questa linea, cercando di dare un periodicità alle uscite di questo piccolo giornale informativo. In conclusione coltivo l’ambizione di poter realizzare, nel periodo delle amministrative, una nostra innovativa piattaforma digitale che ci permetta anche attraverso la rete di raccogliere le opinioni e le idee dei cittadini, in maniera semplice e ma al passo con i tempi.

-il secondo, ma non meno importante, binario è quello del riavvicinamento alla cittadinanza.
In parte ci aiuterà la riformulazione dei mezzi detta al punto precedente, ma sappiamo bene tutti che la comunicazione attraverso il digitale non basta. E’ fondamentale ritorniamo alla nostre origini, quando la politica era stare insieme alla gente, a volte per discutere, ma spesso anche solo per fare aggregazione e condividere. Penso a tutte le frazioni che da troppo tempo, come direttivo, non incontriamo. Penso alle iniziative di carattere informativo, ma anche culturale, che si potrebbero organizzare assieme. Penso al mondo dell’associazionismo, alle Acli, alle attività commerciali, ai tanti imprenditori e a tutte quelle persone che, con l’avvicinarsi delle amministrative in particolare, vorranno dialogare e confrontarsi, come è giusto che sia. E’ nostro dovere saperli ascoltare e cogliere le loro istanze. E’ nostro dovere mettere in mostra con orgoglio che il PD conta e vuole contare ma insieme alla gente. Non come organismo precostituito che decide e fa per conto suo al disopra dei cittadini.

Quanto fin’ora detto sarà nostro compito attuarlo e portarlo avanti già da domani, trattandosi di intenzioni importanti e generali. Non posso però non spendere qualche riga in merito al più vicino dei nostri appuntamenti come circolo monselicense: le amministrative.
Per troppi anni è stata fatta un’opposizione seria e matura, adesso dobbiamo riprenderci la nostra città senza “se” e senza “ma”. Il punto di partenza anche qui siamo noi. Sarebbe bello ritornare ad essere la vera forza trainante, quella a cui tutti vogliono avvicinarsi per idee ma anche perché vi riconoscono l’energia giusta per cambiare. Non è un obbiettivo irraggiungibile, ma c’è tanto lavoro da fare. Il percorso con cui ci avvicineremo a questa scadenza deve essere tracciato dal nuovo direttivo, non posso da solo sceglierlo. Quello che posso fare però è garantire, fin da qui, che l’iter non sarà incentrato sulla ricerca di un candidato e basta. Anzi, partiremo proprio dall’altra parte, cioè da un programma serio e condiviso che ci permetta di essere portatori sereni di istanze veramente comuni. Poi cercheremo insieme, ascoltando gli iscritti e confrontandoci con i nostri cittadini, un candidato che possa bene rappresentare il programma e possa essere qualificato al ruolo. Non prima il candidato e poi il programma, ma prima il programma e poi il candidato. Perché non sono gli elettori a doversi adattare alle nostre decisioni, non dobbiamo fargli aggradare qualcuno o cercare di rendere “votabile” un candidato che tra quattro mura abbia classificato come idoneo. Non è così che andrà. Noi dobbiamo saper ben interpretare quanto la gente  ci suggerisce. E dare una figura ad un programma, non un programma ad una figura. Che sarebbe invece un grande errore. In tal senso non ci sottrarremo dall’uso delle primarie, qual’ora ve ne fosse necessità, come strumento per dare voce ai nostri cittadini e lasciare ad essi la scelta. Come è giusto che sia.
Sarà nostro compito riuscire anche a rendere più efficace la campagna elettorale semplificando i concetti e riducendoli a 4 o 5 macropunti ben identificati. E’ giusto sia restituito un “messaggio politico” più snello, meno articolato, affinché tutti possano intenderlo in modo chiaro: dal giovane neomaggiorenne che voterà per la prima volta, al pensionato che di politica ne ha sentita e conosciuta tanta e sarà stanco di veder recitare pagine e pagine di un testo cavilloso e astruso.

Se noi lo vogliamo il cambiamento è già partito, ora. E siamo noi.
Con umiltà e spirito di servizio mi dispongo a dare il sostegno che merita a questo progetto, se mi starete vicini, se ci staremo vicini, insieme ce la faremo.


Vittorio Ivis

Nessun commento:

Posta un commento

Facci sapere cosa ne pensi...

Cerca nel blog