18 marzo 2013

Un’altra frana in cava, sfondate le reti.

Un nuovo fronte di frana in cava della Rocca. L’ennesimo squarcio si è aperto a sfregiare l’anfiteatro naturale della Rocca: stavolta il fronte di cava si trova nella parete del lato nord, vicino all’entrata con la sbarra del parcheggio, da via Galilei. In pratica, proprio di fronte al punto dove, non più tardi di due settimane fa, ha ceduto una parte del muro che cinge il convento delle Carmelitane Scalze, in seguito a uno smottamento della parete rocciosa. Questa volta, la frana ha fatto venir giù tutta uno spigolo del monte. L’estensione in orizzontale non è molto ampia, ma il colpo d’occhio è assai evidente, perché dalla punta del costone roccioso fino a valle, per un’altezza di qualche decina di metri, al posto della vegetazione si nota lo smottamento di terriccio e massi.

A terra sono franati alcuni macigni e pietrisco di varie dimensioni. In questo caso, a differenza di quanto avvenuto con la frana di fine febbraio, il cedimento non minaccia le auto in sosta. L’area sottostante è ancora ingombra della trachite estratta dal cantiere dell’ascensore, e per questo interdetta ai veicoli. Ma la situazione resta preoccupante, anche perché si è riaperta una vecchia ferita. Hanno ceduto, con quest’ultima frana, le reti di contenimento che erano state collocate nello stesso punto, soggette negli anni scorsi ad altri crolli.
La frana risale probabilmente a mercoledì o giovedì, a causarla quasi certamente le precipitazioni dei giorni scorsi. Ma al tempo stesso è indice di una fragilità che richiederebbe interventi puntuali. A parte l'intervento urgente cantierato nelle scorse settimane dal Comune per mettere in sicurezza la frana sul lato sud, ancora niente è stato fatto per risolvere il problema dei periodici crolli in cava.

dal Mattino di Padova

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