Fumata nera da Schiavonia. Si è concluso con un nulla di fatto il bando per l'assegnazione della gestione del nuovo Palasport, realizzato con i fondi della Fondazione Cariparo. E i problemi non sono finiti: nella struttura, inaugurata pochi mesi fa, continua a piovere dentro. A illustrare la situazione è il consigliere con delega allo Sport, Lucio Perin.
«Il bando per assegnare la gestione non è andato in porto - spiega Perin - Abbiamo ricevuto un'unica richiesta, che non soddisfaceva per intero i requisiti previsti dal bando». Prevedeva un corrispettivo annuale di 30.000 euro e l'aggiudicazione all'offerta economicamente più vantaggiosa. L'unica pervenuta, però, chiedeva molto di più per la gestione. Quindi non se n'è fatto nulla. «Come da accordi con i Comuni di Arquà Petrarca ed Este, la gestione dell'impianto rimane provvisoriamente affidata al Volley 86 - chiarisce Perin - Società sportiva che si è dimostrata molto efficace nella gestione e nella custodia, collaborando anche con il Comune per verificare tutto quello che non va». E qui si arriva al tasto dolente, perché le pecche nella nuovissima struttura si sono già manifestate. I secchi per raccogliere l'acqua piovana che gocciola dal tetto ne sono l'immagine più eloquente. «Al di là di alcune piccole mancanze, come la sedia dell'arbitro, il problema serio è lo stato del tetto - riconosce Perin - Ormai da mesi ho avvisato la Fondazione, che a sua volta ha informato la ditta che ha realizzato i lavori, chiedendo di intervenire. Ma continua a piovere dentro». Non ci sono solo ombre, comunque: la struttura, quanto meno, sta funzionando, ed è utilizzata già da molte società sportive, dalla pallavolo, al basket, alla ginnastica ritmica. «Ora dovremo valutare come procedere - chiude Perin - se preparare un nuovo bando o, come preferirei, restare con l'attuale gestione. Inizialmente si era parlato di costi di gestione sui 120-130 mila euro, ma alla prova dei fatti potrebbe anche bastare meno».
«Il bando per assegnare la gestione non è andato in porto - spiega Perin - Abbiamo ricevuto un'unica richiesta, che non soddisfaceva per intero i requisiti previsti dal bando». Prevedeva un corrispettivo annuale di 30.000 euro e l'aggiudicazione all'offerta economicamente più vantaggiosa. L'unica pervenuta, però, chiedeva molto di più per la gestione. Quindi non se n'è fatto nulla. «Come da accordi con i Comuni di Arquà Petrarca ed Este, la gestione dell'impianto rimane provvisoriamente affidata al Volley 86 - chiarisce Perin - Società sportiva che si è dimostrata molto efficace nella gestione e nella custodia, collaborando anche con il Comune per verificare tutto quello che non va». E qui si arriva al tasto dolente, perché le pecche nella nuovissima struttura si sono già manifestate. I secchi per raccogliere l'acqua piovana che gocciola dal tetto ne sono l'immagine più eloquente. «Al di là di alcune piccole mancanze, come la sedia dell'arbitro, il problema serio è lo stato del tetto - riconosce Perin - Ormai da mesi ho avvisato la Fondazione, che a sua volta ha informato la ditta che ha realizzato i lavori, chiedendo di intervenire. Ma continua a piovere dentro». Non ci sono solo ombre, comunque: la struttura, quanto meno, sta funzionando, ed è utilizzata già da molte società sportive, dalla pallavolo, al basket, alla ginnastica ritmica. «Ora dovremo valutare come procedere - chiude Perin - se preparare un nuovo bando o, come preferirei, restare con l'attuale gestione. Inizialmente si era parlato di costi di gestione sui 120-130 mila euro, ma alla prova dei fatti potrebbe anche bastare meno».
dal Mattino di Padova del 12/11/2010
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