1 luglio 2013

DECRETO CARCERI, E’ LA SOLUZIONE?




 Il Consiglio Dei Ministri del 26 Giugno ha approvato il c.d. “decreto carceri” così come proposto dal Guardasigilli Anna Maria Cancellieri la quale però ha voluto fortemente ribadire una sua convinzione: “Sono ancora convinta della necessità dell'amnistia l'ultima ha liberato 15-20mila posti nelle carceri: un'uscita così notevole consentirebbe interventi strutturali che comporterebbero interventi più duraturi"
Va premesso che questo atto nasce in seguito alle ripetute sollecitazione arrivate da diverse parti politiche, nonché dal Presidente Della Repubblica, a seguito delle pesanti condanne inflitte all’Italia dalla Corte Europea Dei Diritti Dell’Uomo di Strasburgo la quale ha però voluto alzare pesantemente la voce con una recente sentenza che permetterà di chiedere risarcimento a causa dei trattamenti inumani e degradanti messi in atto dallo Stato italiano nelle sue carceri.
Concretamente troviamo una forte attenzione verso i tossicodipendenti (che vanno a influire in maniera notevolissima sulla popolazione carceraria)  per i quali è stato ampliato il campo in cui possono accedere a misure alternative alla detenzione come la messa alla prova. Per quanto concerne invece le madri e le persone inferme il decreto afferma: “Per le donne madri ed i soggetti portatori di gravi patologie viene ora data l'opportunità di accedere alla detenzione domiciliare, peraltro già prevista dalle norme vigenti, senza dover passare attraverso il carcere nei casi in cui debba essere espiata una pena non superiore ai quattro anni."
Ultimo aspetto di certo rilievo riguarda il lavoro di pubblica utilità, il quale si è ormai ampiamente dimostrato a livello statistico come strumento efficacissimo per la rieducazione del condannato e quindi per un pieno rispetto di quanto previsto nell’art. 27 della nostra Costituzione. Il decreto sancisce che viene "ampliata la possibilità per il giudice di ricorrere, al momento della condanna, ad una soluzione alternativa al carcere, costituita dal lavoro di pubblica utilità. Tale misura, prevista per i soggetti dipendenti dall'alcol o dagli stupefacenti, fino ad oggi poteva essere disposta per i soli delitti meno gravi in materia di droga, mentre in prospettiva potrà essere disposta per tutti reati commessi da tale categoria di soggetti".
E.D.

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