30 settembre 2012

Cento famiglie senza casa vittime della burocrazia

Quando partiranno i lavori per le case popolari di San Giacomo? Annunciati più volte come imminenti, i lavori di fatto non sono ancora partiti. Nell’area che dovrebbe ospitare una serie di alloggi per le famiglie in difficoltà, costruiti dall’Ater, al momento restano solo le erbacce. «Tutto è ancora fermo per una serie infinita di richieste burocratiche avanzate dal Comune all’impresa», spiega il capogruppo del Pd Rino Biscaro, che sul caso ha presentato anche un’interrogazione.
«Le regole vanno rispettate, certo, ma con cento famiglie in graduatoria per avere una casa, è incredibile che non si riesca a sveltire i tempi». La demolizione delle vecchie case che occupavano l’area risale al 2009, dopo un’ordinanza di sgombero. Nel febbraio 2011 la firma della convenzione tra l’Ater e la Cgm, la ditta che dovrebbe eseguire i lavori. A maggio 2011 l’Ater versa circa 22.000 euro per la sua quota di oneri di urbanizzazione. A novembre anche la Cgm versa poco meno di 59.000 euro di oneri. Ma il permesso di costruire non arriva mai. «A gennaio di quest’anno il progettista si reca più volte dal dirigente tecnico che, durante l’ennesimo incontro, gli solleva 26 punti da chiarire relativamente al progetto per poter rilasciare il permesso di costruire», spiega Biscaro. Il permesso arriva solo il 13 marzo, ma con un’altra serie di prescrizioni e richieste di integrazione. Ma serve una variante: l’impresa torna a chiedere il permesso di costuire. Che non arriva. Invece, a inizio settembre giunge un’altra richiesta di altri documenti. Insomma, i lavori restano ancora un miraggio. «Ricordo che non ci sono in ballo solo gli interessi dell’impresa proponente ma anche interessi pubblici», ribadisce Biscaro, «dodici alloggi Ater e altri per le persone meno abbienti del Comune».

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