5 agosto 2012

Il Consiglio dice sì ai rifiuti nelle cementerie.

Un presidio di una cinquantina di lavoratori e ancora tante polemiche sulla questione rifiuti nei cementifici. Se n’è discusso l’altra sera a Palazzo Tortorini: il consiglio comunale doveva esprimersi sulla mozione, presentata da parte del centrosinistra e da “Partecipazione e solidarietà”, contro l’uso di rifiuti nel processo produttivo, richiesto dalla Cementeria di Monselice. L’opposizione proponeva di stoppare l’ingresso dei rifiuti nel ciclo produttivo, ricordando che proprio questa tecnica, già adoperata dalla ex cementeria Radici, era stata all’origine degli “odori acri” e dell'inquinamento rilevato anni fa. «Attualmente le cementerie stanno subendo una grave crisi» ha osservato tuttavia il sindaco Francesco Lunghi «e devono cercare di contenere i costi per poter restare aperte. L’introduzione degli scarti serve a ridurre il costo delle materie prime. Nel nostro caso è stato attivato il procedimento di Via provinciale, non obbligatorio, per garantire maggiormente la popolazione». Sulla stessa linea anche Fabio Conte e il leghista Emanuele Rosina, che si è detto a favore della proposta: «Le ceneri non entrano nella combustione» ha ricordato. «La mozione è un tentativo di non far passare come acqua fresca il fatto che una cementeria chiede di utilizzare 200.000 tonnellate l’anno di ceneri dentro il processo produttivo» ha ribattuto dall’opposizione Francesco Miazzi.
«100.000 tonnellate vanno in cottura, con rischi per la salute». Lorenzo Nosarti ha ricordato: «La nostra zona ha ancora un bollino rosso per la qualità dell’aria». Alla fine solo in tre (Nosarti, Miazzi e Zanin) hanno votato a favore della mozione. Astenuti i due consiglieri del Pd, contrari tutti gli altri, Lega compresa. Tra le varie mozioni che l’opposizione aveva presentato, solo la proposta di legge per la riconversione ecologica dell’economia ha ottenuto un consenso unanime. Ritirata invece, dopo ampio dibattito, quella sul reddito minimo di cittadinanza. La maggioranza ha bocciato pure la mozione contro l’omofobia, che condannava le affermazioni del leghista Santino Bozza sui gay. Solo Udc e centrosinistra hanno votato a favore. Ma l’altro leghista, Rosina, si è astenuto. Fumata nera anche per la delibera salva-cinema Corallo, ritirata. Quella dell’altra sera era anche la “prima” del consiglio comunale in diretta streaming, dal sito del Comune. Un successo, con oltre un’ottantina di utenti che si sono collegati. Un unico appunto, dato che il servizio è ancora in fase sperimentale: non è possibile rivedere integralmente il consiglio online, perché la durata massima dei video è di tre ore. Ma la seduta dell’altra sera è durata oltre sei ore… Le prossime volte, basterà forse “spezzare” le riprese in più filmati distinti.

dal Mattino di Padova

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