9 giugno 2012

Net Engineering licenzia un terzo dei dipendenti.

Cinquantanove tecnici su 155. Un terzo degli attuali dipendenti, inquadrati nel contratto nazionale del terziario, perderà il posto di lavoro. Alla Net Engineering, guidata sin dagli anni ’70, da Giovanni Battista Furlan (in foto), l’apertura della procedura di mobilità è stata già comunicata ai sindacalisti che seguono la vertenza. Ossia a Francesca Pizzo, della segreteria provinciale Fisascat-Cisl ed a Roberta Pistorello, della Filcams-Cgil. Immediata la risposta del sindacato. Questa mattina, a partire dalle 10, i lavoratori terranno già una prima manifestazione di protesta, in Piazza Zanellato, alla Stanga, davanti alla sede della Provincia. «Con la scusa della crisi, Net Engineering vuole mandare a casa oltre un terzo dei suoi dipendenti», afferma Francesca Pizzo, «ma come fa l’azienda guidata da Furlan ad aver deciso di aprire nuove sedi di progettazione in Argentina ed in Brasile e a licenziare, nello stesso tempo, 59 lavoratori nelle sedi di Monselice e Rubano? Il presidente della società ci deve spiegare meglio come stanno esattamente le cose e perché ha deciso di mandare a casa così tanti dipendenti che, tra l’altro, sono quasi tutti laureati o comunque qualificati nel settore dei trasporti e della logistica».
In effetti la Net Engineering è tra le società d’ingegneria civile più qualificate dell’intera penisola. Ha lavorato per conto della Regione Veneto sin dai tempi di Carlo Bernini e di Franco Cremonese oltre che per altri enti pubblici. Nel Veneto, ad esempio, i tecnici della Net Engineering hanno progettato la SMFR (il metro regionale atteso da 10 anni!) ed il nuovo polo Veneto City. A Padova i progetti più importanti sono stati quelli per il Ponte Unità d’Italia, tra l’Arcella est e la fiera ed il lungo viadotto, denominato Darwin, tra la variante della statale del Santo e Corso Argentina, a pochi metri dal casello di Padova Est. Nelle altre regioni lo studio Net ha realizzato il progetto del passante ferroviario a Torino, quello del sistema regionale della sicurezza stradale a Napoli e quello del cosiddetto Torrente Bisagno, a Genova. Come ciliegina sulla torta, a Milano, ha anche progettato la City Life su quello che resta della vecchia fiera di Milano San Siro. «Indubbiamente una bella azienda che fa onore al “made in Veneto” dove, però, non è possibile, tutto d’un tratto, licenziare 59 persone tra cui tante donne», aggiunge la Pizzo.

dal Mattino di Padova

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