19 novembre 2010

Piva contro Naccarato e Sartori «Non rappresentano la base»

Questione «revamping Italcementi»: direttamente da Este e proprio dal Partito democratico, arriva una vigorosa bacchettata sulle mani per Alessandro Naccarato e Boris Sartori. Il sindaco di Este, Giancarlo Piva, ritorna sul tema e non usa mezze misure contro il deputato Alessandro Naccarato e il consigliere provinciale Boris Sartori, entrambi di marca Pd come il sindaco atestino. I due non hanno mai nascosto di ritenere valido il contestatissimo progetto di riqualificazione del grande cementificio monselicense (in foto il rendering dell’intervento).«Il loro appoggio al revamping rappresenta una mancanza di rispetto alle rappresentanze democratiche del nostro territorio. Queste persone, che pure hanno deleghe nel partito, non ci rappresentano assolutamente. E’ bene che si facciano un esame di coscienza e che pensino se portando avanti certe idee rispondono o meno al mandato elettorale che è arrivato anche dai democratici della Bassa Padovana».
Al sindaco si associa anche Natalino Furlan, presidente del consiglio comunale e segretario atestino del Pd: «Naccarato e Sartori non rappresentano né gli amministratori locali né la cittadinanza e, a questo punto, neanche la base del partito». Piva lancia un monito all’amministrazione di Orgiano: «Se il sindaco di Orgiano vuole mantenere le proprie cave, si prenda anche i nostri cementifici. E’ dal 1971, anno della legge Romanato-Fracanzani, che si è deciso di dare uno sviluppo diverso al territorio: perché continuiamo a contraddirci? E’ arrivata l’ora di attuare questo cambiamento nella visione della Bassa Padovana». Da ultimo, il primo cittadino di Este esprime vicinanza e solidarietà a chi è stato colpito a causa delle propria battaglia contro il revamping: «Sono preoccupato da quanto sta avvenendo a Monselice - commenta Piva -. Gli atti di intimidazione verso chi si batte legittimamente contro il revamping sono una violenza da condannare e fermare». Il sindaco fa riferimento agli insulti ricevuti per strada dalla famiglia di un promotore del «no» al revamping e agli escrementi lasciati sulla porta di casa di Francesco Miazzi. «Spero solo che queste intimidazioni - dice Piva - non facciano parte di una strategia che mira ad aumentare la tensione per legittimare poi uno spiccio assenso al progetto di Italcementi».

dal Mattino di Padova del 19.11.2010

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