26 novembre 2013

SPACCATURA NEL PDL : "A PENSAR MALE SI FA PECCATO MA QUALCHE VOLTA SI INDOVINA"





E' di questi giorni la notizia della spaccatura tra "falchi"e "colombe" nel PDL, una frattura che ha sorpreso l'opinione pubblica nonostante i toni accesi e le turbolente riunioni che hanno scosso il partito di centrodestra nelle ultime settimane. Per molti ciò è indice della debolezza crescente di Silvio Berlusconi che non sembra più essere in grado di mantenere compatto intorno alla sua figura il partito, ma per un crescente numero di analisti ed esperti tale scissione potrebbe essere un mero stratagemma per poter smarcarsi dai provvedimenti impopolari (sebbene necessari) del governo Letta e allo stesso tempo continuare a garantire i numeri necessari attraverso le "colombe".

Da un punto di vista mediatico tale ipotesi garantirebbe a Berlusconi la possibilità di aggredire il governo con il simbolo della rinata Forza Italia  (garantendosi una duratura campagna elettorale), mentre Alfano continuerebbe a tenere in vita il governo Letta.

Potrebbe suonare come una delle tante teorie che cercano ad ogni costo l'inganno e il complotto, ma qui non si parla di scie chimiche o di micro chip sottopelle, si parla di un personaggio politico che ha già dimostrato in più di 20 anni di volere e poter usare ogni mezzo a sua disposizione con estremo pragmatismo per rimanere nelle stanze del potere.

Dal suo novo fortino "Forza Italia" probabilmente parlerà di rinnovamento e prometterà l'impossibile agli italiani come ha sempre fatto e, nonostante la spaccatura (finta o vera che sia), una condanna, un'interdizione dai pubblici uffici e numerosi altri processi sarebbe comunque un grave sbaglio "vendere la pelle dell'orso prima di averlo ucciso"; anche se in questo caso si tratta di un giaguaro.

 A.N.

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