12 novembre 2013

SOCIETA' ROCCA, DI COSA STIAMO PARLANDO?




A seguito del dissestamento idro-geologico che da mesi ormai si è intensificato in tutti i versanti del colle di Monselice ognuno di noi ha cominciato a parlare nel bene e nel male della “Società Rocca di Monselice”. Ma spesso senza sapere di cosa sta parlando.


Cos’è quindi questo ente così discusso?
Per capire appieno le origini di questa istituzione è necessario risalire al 1981 ossia l’anno in cui la Regione Veneto acquisisce i beni mobili e immobili di proprietà della fondazione Cini. A seguito però delle difficoltà sorte nella gestione di un bene così difficile con modalità di tipo meramente pubblicistico e lontano dal territorio si è optato con la legge regionale 43/1989 all’affidamento in gestione alla società di cui sopra che vede come soci in parti uguali la Regione Veneto, la Provincia di Padova e il Comune di Monselice.
Questa società ha diversi compiti tutti inerenti alla valorizzazione ed alla messa in sicurezza del colle simbolo di Monselice. Tra questi deve “provvedere alla gestione dei beni facenti parte del compendio sia attraverso la loro manutenzione ordinaria, sia con specifici interventi di manutenzione straordinaria, a cui si aggiungono altri costi di gestione necessari al mantenimento, alla custodia, alla vigilanza e buon funzionamento del complesso storico che ruota attorno al Castello Ezzeliniano – carrarese, oggi conosciuto come Ca’ Marcello, le cave della Rocca di Monselice, Villa Balbi – Valier, Palazzo Salotto, la biblioteca, il Mastio Federiciano”.

Alla luce di queste considerazioni possiamo ora capire il perché di un contributo di 50000 euro arrivato dalla Regione al fine di operare sostanzialmente 3 tipologie di intervento:
1) Intervento di restauro e messa in sicurezza degli immobili siti sul Colle della Rocca, con
l’assegnazione in concessione di Casa Bernardini;
 2) Realizzare di nuovi infissi all’interno della biglietteria/bookshop del Castello;
 3) Progettare il restauro e la messa in sicurezza dell’edificio “Casa Salotto” al fine di adibirlo a sede
museale/didattica.

E.D.
 

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