22 luglio 2013

L’ARTICOLO CHE NON SI VORREBBE SCRIVERE (E NEANCHE LEGGERE)

Nel momento in cui per radio o in televisione abbiamo sentito annunciare dal Premier Letta la lista dei suoi ministri siamo rimasti tutti colpiti da quel nome esotico piazzato lì tra un Lupi e un Zanonato: Kyenge. Molti di noi hanno pensato subito ad una stramberia istituzionale con un mero valore simbolico, salvo poi ricredersi alla luce delle prime affermazioni e proposte concrete portate avanti dal primo ministro di colore della nostra Repubblica. Tuttavia anche oggi, per l’ennesima volta, i principali quotidiani sono costretti a non parlare di contenuti ma a soffermarsi sulle affermazioni del vice Presidente del Senato Roberto Calderoli che dal palco di una festa del Carroccio a Treviglio, nella Bassa bergamasca, si è “lasciato sfuggire” qualche parola di troppo sul ministro salvo poi correggersi (a modo suo) dicendo che si trattava solo di giudizi estetici.
Le condanne sono arrivate da diversi schieramenti politici e una condanna pesante è giunta pure dall’Alto commissariato per i diritti umani (ONU) inoltre, dopo la recente condanna a 13 mesi a Dolores Valandro, ora il ministro dovrà anche difendersi in via giudiziaria alla luce dell’inchiesta aperta dalla procura di Bergamo per diffamazione aggravata dall’odio razziale. Ora sarà compito dei due sostituti del Procuratore Francesco Dettori valutare se le parole «quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare, anche se non dico che lo sia, alle sembianze di un orango» facciano apparire gli estremi per il rinvio a giudizio.
In ogni caso: La civiltà gay ha trasformato la Padania in un ricettacolo di culattoni; Ma la smetta quella signora, quella abbronzata lì, quella del deserto e del cammello; Questa legge qua l'ho scritta io ma è una porcata, glielo dico francamente; Il cristiano che vota a sinistra si schiera dalla parte del peccato e del demonio; Andremo a Bruxelles noi padani, porteremo un po' di saggezza della croce a quel popolo di pedofili; Dare il voto agli extracomunitari? Un paese civile non può fare votare dei bingo-bongo che fino a qualche anno fa stavano ancora sugli alberi.


Serve veramente un giudice per giudicare questo?  

E.D.

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