8 aprile 2013

Soldi per le grandi opere manutenzione trascurata.

«La Rocca bene comune: salviamola dall’incuria». È solo uno degli slogan portati in corteo ieri dagli attivisti che si sono radunati nonostante la pioggia in piazza Mazzini per protestare contro il degrado in cui versa il colle di Monselice. Quasi cinquanta persone hanno raccolto l’invito lanciato dai comitati locali per tenere alto il livello d’attenzione. «Siamo qui a denunciare le responsabilità di chi ha lasciato cadere il colle in questa condizione disastrosa» ha spiegato Francesco Miazzi, consigliere di minoranza e portavoce dei comitati «Le istituzioni hanno preferito investire sulle cosiddette grandi opere, dall’ascensore alla locanda, piuttosto che puntare sulla tutela e la manutenzione del nostro colle». I presenti danno ragione a Miazzi, esibendo lenzuola con su scritto «Galan, Lunghi e Conte, non dovevate bucare il monte», ed appiccicandosi al petto adesivi con il motto «No ascensore». Da piazza Mazzini il corteo è salito lungo via del Santuario arrivando sino alla rotonda del Belvedere, sotto villa Piacentini e quindi a una delle frane. Nel gruppo erano presenti anche esponenti politici come il deputato Alessandro Zan e sfollati come Silvano Bizzaro, residente di via Galilei fuori casa forzatamente già da una settimana. Nel pomeriggio, a visionare i fronti di frana del colle era arrivata anche una nutrita delegazione del Pd, composta tra gli altri dal senatore Giorgio Santini, dai deputati Alessandro Naccarato, Giulia Narduolo e Margherita Miotto, oltre a Claudio Sinigaglia e Piero Ruzzante.



Accompagnati dal referente locale Rino Biscaro, i politici democratici hanno toccato con mano le principali emergenze cittadine: «Alla Regione chiediamo l’immediata convocazione della commissione preposta» spiegano «e al governatore Luca Zaia chiediamo invece come mai non abbia trovato ancora due minuti per venire a Monselice a vedere di persona le frane. Forse Regione e Provincia, assenti in queste settimane di tensioni e problemi, non si rendono conto di quanto rischiamo di perdere: il colle della Rocca è il bene simbolo della Bassa Padovana». Chiudono dal Pd: «L’emergenza della Rocca non si risolve rincorrendo i problemi. Serve una seria analisi di tecnici e professionisti e servono soprattutto fondi, urgenti». E proprio in fatto di fondi il sindaco Francesco Lunghi ieri pomeriggio ha annunciato: «Lunedì partiranno i primi lavori sulla parete di via Galilei grazie all’intervento del Genio Civile. Si parla di opere per 35 mila euro, anche se per mettere veramente in sicurezza l’intero fronte ne servono altri 550 mila». Proprio la parete di via Galilei, tra ieri notte e ieri mattina, ha continuato a far temere: pietre e fango hanno continuato a scendere, incessanti, confermando la necessità di mantenere in quel punto un monitoraggio costante. Giovedì sera, inoltre, si era anche paventata la possibilità di far evacuare quattordici famiglie e di chiudere la statale per alcuni cedimenti su via San Tommaso. Fortunatamente l’emergenza è rientrata senza dover arrivare a decisioni così drastiche.

dal Mattino di Padoa

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