16 aprile 2013

Mortalità, dati ministeriali molto preoccupanti

Il Ministero della Salute ha dato “i voti” agli ospedali italiani. Una valutazione, basata su criteri predefiniti (tanto scientifici quanto contestati dagli stessi addetti ai lavori), che ha fatto insorgere la sanità della Bassa. L’Usl 17 è perplessa di fronte a numeri che, sostengono i vertici dell’azienda sanitaria, non rendono giustizia all’assistenza fornita negli ospedali di Este e di Monselice. I conti dell’Agenas, secondo il direttore sanitario Salvatore Barra, non tornano. Barra afferma che gli studi epidemiologici (riferiti in particolare al biennio 2004/2005) registrano un eccesso di mortalità per patologie cardiovascolari nella Bassa Padovana, ma «questo non dipende dall’assistenza erogata». È la struttura sanitaria della Rocca a finire sovente in coda tra gli ospedali padovani, con indici di rischio oltre la media.

La classifica. Il ministero della Salute ogni anno affida ad Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari) il compito di redigere un report sugli esiti delle cure relative alle principali patologie. Un lavoro da cui scaturisce l’indice di rischio di ogni ospedale riferito a una singola patologia. L’indicatore rileva il numero di decessi per malattia sul totale dei ricoveri. Monselice, secondo Agenas, paga sul fronte dell’infarto, Este su quello del tumore del colon. Ma Barra contesta il dato relativo alla mortalità per infarto, che, secondo il Ministero, arriverebbe alla cifra del 46,02 per cento. «I numeri non corrispondono», sostiene Barra, «siamo al 23,4 per cento».
Ospedale di Monselice. Il portale Wired.it ha messo in rete i dati riferiti agli indici di rischio. La cittadina della Rocca, secondo i vertici dell’Usl 17, paga lo scotto di avere un minor numero di ricoveri rispetto alle maxi aziende sanitarie: una situazione che provoca un’impennata delle percentuali di rischio. Ecco gli indicatori di Monselice: per l’infarto del miocardio senza angioplastica la percentuale si attesta al 46,02, contro una media del 18,18. Sul fronte dello scompenso cardiaco Monselice è al 14,13 (media 8,79), sul tumore al colon invece al 3,73 (contro il 4,25). Indicatore di rischio positivo per la frattura al collo del femore: 4,61 contro 5,91.
Ospedale di Este. La “pagella” di Este rivela voti differenti. È sotto l’indice di rischio per infarto (9,48 contro il 10,95), per infarto senza angioplastica (16,47 contro il 18,18), ben sopra per lo scompenso cardiaco (15,7 contro l’8,79) e per il tumore al colon (12,32 contro il 4,25). Per la morte a 12 mesi a seguito di un infarto del miocardio invece il dato fotografa un indice di rischio del 12,32 per cento contro una media nazionale del 10,76.
Dati contestati. «Stiamo controllando i dati elaborati dall’Agenas», dice Barra, «perché i nostri numeri sono in linea con la media nazionale». Il direttore sanitario sottolinea però che uno studio epidemiologico dell’Usl 17 ha dimostrato un eccesso di mortalità per patologie cardiovascolari nella Bassa Padovana: «Per questo motivo, mentre stiamo studiando le cause di questo dato, abbiamo avviato un importante lavoro di prevenzione con la collaborazione dei medici di medicina generale».

dal Mattino di Padova

Nessun commento:

Posta un commento

Facci sapere cosa ne pensi...

Cerca nel blog